
Aveva fondato il WWF in Italia quasi 60 anni fa dedicando la sua vita alla tutela di piante e animali e a diffondere un messaggio di amore per tutte le creature
di Dario Nottola
Una giornata assai triste per chi ama e rispetta la natura: il fondatore del Wwf Italia, Fulco Pratesi, è morto stanotte in una clinica romana. Aveva 90 anni. Lo ha reso noto il Wwf Italia. Il nostro Paese perde così “un gigante” che ha fatto tanto, con il suo esempio e l’abnegazione, per la salvaguardia dell’Ambiente. Addio dell’uomo che ha fondato il WWF in Italia quasi 60 anni fa dedicando la sua vita alla tutela di piante e animali e a diffondere un messaggio di amore per tutte le creature: “Conoscere, amare e difendere la natura. Queste tre semplici regole ci aiuteranno a vivere in armonia“, era il suo motto.
Fulco Pratesi, 90 anni compiuti 5 mesi fa, fondatore del WWF Italia e pioniere del movimento ambientalista in Italia si è spento oggi a Roma. Architetto, giornalista, autore, disegnatore, fondatore del WWF Italia di cui è stato a lungo Presidente oltre che esempio vivente di ecologismo attivo, Fulco Pratesi è stato la guida per un’intera generazione di naturalisti. È stato anche parlamentare dal 1995 al 1997 con i Verdi. Nel 2020 l’Università di Palermo gli ha conferito la Laurea Honoris Causa in Biodiversità e biologia ambientale. Era Presidente onorario del WWF Italia e Direttore Responsabile dello storico magazine Panda sin dalla sua fondazione. Il suo contributo è stato attivo fino all’ultimo.
La moglie Fabrizia – il loro un sodalizio lunghissimo iniziato oltre 70 anni fa – si era spenta meno di 5 mesi fa, il 4 ottobre 2024: lascia 4 figli e 6 nipoti. Il suo inseparabile cagnolino, Robin, 14 anni, se ne è andato nei giorni scorsi, pochi giorni dopo il ricovero di Fulco. Il suo ultimo articolo, dedicato a Federico II, è pubblicato in questi giorni su “Panda”.
Il WWF Italia “piange la scomparsa del suo padre fondatore e si stringe con commozione alla famiglia Pratesi: i figli Isabella, Carlo Alberto, Francesco e Olympia e tutti i suoi nipoti. Fondamentale il suo contributo alla definizione e approvazione di leggi fondamentali per la tutela della natura italiana, dalla legge 157 sulla fauna a quella sui parchi del 1991. Ma il suo orgoglio più grande erano le oltre 100 Oasi del WWF che amava e conosceva una per una. Fulco Pratesi ha reso migliore il nostro Paese per tutti questi motivi e tanti altri, a cominciare dalla grande vocazione alla divulgazione: storico collaboratore del Corriere della Sera, ha pubblicato una dozzina di libri e curato decine di pubblicazioni anche per ragazzi, trasmettendo la sua grande passione per piante e animali a milioni di italiani attraverso testi accattivanti e disegni dal tratto unico. Ha viaggiato in tutto il mondo, dall’India all’America latina, e tutti i suoi incontri con la natura sono documentati nei suoi inseparabili taccuini”.
Pratesi, nato a Roma nel 1934 e sfollato nella prima infanzia con la famiglia nella proprietà di campagna nel viterbese, è entrato presto a contatto con la natura. Fin da piccolissimo s’innamorò degli animali e del disegno. Dopo un’infatuazione giovanile per la caccia, convertì il suo interesse per la natura e gli animali nella conservazione. La sua seconda vita iniziò nel 1963, nelle foreste dell’Anatolia, in Turchia, dove si era recato a caccia. Gli si parò di fronte un’orsa con tre piccoli. Fu un incontro “folgorante” come lui stesso lo ha definito tante volte. Un incontro che gli fece cambiare totalmente prospettiva. Tornato in Italia, vendette il fucile e acquistò una macchina fotografica. Presto, si convertì all’amore incondizionato per tutte le forme viventi e decise di impegnarsi per la conservazione, tanto da abbandonare la professione di architetto. Saputo della nascita del World Wildlife fund in Svizzera, li contattò per far nascere la sezione italiana. “Ma dovrà trovare lei i soldi necessari al progetto” fu la risposta. Con famiglia e già 4 figli, non era facile. Riuniti alcuni amici illuminati nel suo studio di architetto, nacque nel 1966 il WWF Italia, con pochi soldi e tanto entusiasmo. Entusiasmo che è rimasto sempre stato il suo tratto distintivo fino agli ultimi giorni della sua vita. Seppe fare quello che solo i grandi sanno fare: trasformare un sogno per pochi (la protezione della natura in Italia, la tutela di animali allora braccati come lupi e orsi) in una realtà consolidata. Con un vero e proprio atto di coraggio, con pochi soldi in cassa (i primi soci si erano autotassati), la prima azione del neonato WWF Italia fu quella di acquisire i diritti di caccia della laguna di Burano, dando il via alla nascita dell’Oasi di protezione e del “modello Oasi”, che contraddistingue il WWF Italia dagli altri WWF nel mondo. Oggi le aree gestite o di proprietà sono oltre 100 e proteggono circa 27.000 ettari di natura.
“Con grandissima tristezza e un pizzico di incredulità vi comunico che il nostro Fulco ci ha lasciati. Era stato ricoverato qualche giorno fa con la speranza di una rapida soluzione, ma la situazione si è rivelata più complessa del previsto e se n’è andato questa notte – spiega il WWF – Non ci sono parole sufficienti per raccontare cosa la sua vita ha significato per molti di noi personalmente, per tutto il Wwf e più in generale per l’ambientalismo italiano, che ha letteralmente rivoluzionato. Ci lascia il compito di difendere tutte le conquiste degli anni passati e di immaginarne di nuove… e lo faremo, insieme”.
“La scomparsa del Presidente Onorario del WWF Italia lascia tutti increduli seppur consapevoli del progressivo aggravamento delle sue condizioni. Siamo tristi e al tempo stesso increduli, perché Fulco Pratesi, le sue battaglie e il suo contributo alla cultura del Paese, certamente restano nella memoria collettiva e in quella di chi ha avuto il piacere di conoscerlo. Restano gli obiettivi raggiunti, il ricordo di un impegno che porta con sé insegnamento e motivazione, il genuino e commovente sguardo volto alla Natura. Fulco è stato capace di avvicinare le persone alla Natura, con le parole e non meno con i suoi disegni, capace di dialogare con tutti, un linguaggio universale fatto di passione e spontaneità. Inclusivo al punto di favorire la presenza dell’Associazione in tutto il territorio nazionale, che assieme alle amate Oasi rappresentano un unicum nel panorama del network internazionale del WWF. Il Panda romano gli rivolge un pensiero affettuoso, a Lui che della Capitale ha scritto spesso e sempre sostenuto i tentativi di arginarne il consumo del suolo, narrando la ricchezza e la bellezza della Natura nella Città Eterna. Continueremo convintamente il nostro impegno sulla scia di quanto Fulco è stato in grado di fare, il miglior tributo che crediamo avrebbe desiderato e che assieme a tutta la Famiglia del Panda intendiamo onorare.” Così in una nota il WWF Roma e Area Metropolitana
(Foto WWF Italia)