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Crisi lavoro aeroporto, martedì 26 settembre manifestazione dipendenti licenziati

Dalle 08:30 alle 11:30 la protesta davanti agli uffici direzionali di Aeroporti di Roma


abbiamo ricevuto e pubblichiamo
 
Di nuovo a manifestare, questa volta non solo da ex lavoratori Aeroporti di Roma e Simav, ma anche da ex lavoratori in senso lato. Infatti nelle ultime settimane si è consumato quello che accade in molte “cessioni” di ramo di azienda in Italia, il licenziamento coatto dei lavoratori ceduti.
 
Il 26 settembre, dalle 08:30 alle 11:30 i lavoratori licenziati hanno indetto una manifestazione di protesta davanti agli uffici direzionali di Aeroporti di Roma per ribadire ancora una volta che nonostante le tante battaglie nessuno di loro intende indietreggiare di un metro finché il loro diritto di lavorare cosi brutalmente violato e violentato con la cessione “farsa” di cinque anni fa non sarà di nuovo garantito.
 
Dai portavoce degli ex lavoratori si apprende inoltre che nonostante il licenziamento del personale Simav e la conseguente cessazione delle attività in aeroporto, la stessa ancora opera all’interno dello scalo e proprio in sub appalto (gestione e conduzione del sistema di smistamento merci ETV) per AdR. Inoltre la preziosa subconcessione aeroportuale di Simav è stata spezzettata tra tre società che attualmente fanno quello che faceva Simav.
 
Ma la vera ciliegina sulla torta è un’altra, infatti mentre il 30 giugno si annunciavano 69 licenziamenti in tronco da parte di Simav, la stessa il 30 agosto ha perfezionato l’assunzione di 71 nuovi lavoratori (?!) tramite l’assorbimento della società SIMMEC che opera prevalentemente in ambito LEONARDO, già FINMECCANICA.
 
Quindi parliamo di realtà che agiscono in concessione dello Stato o addirittura in cui lo Stato è azionista, eppure questi lavoratori sono stati mandati a casa con la prospettiva di due anni di NASPI, che paga lo Stato. Noi riteniamo che qualcosa non torni, non capiamo come mai la politica locale e nazionale non affrontino seriamente il problema nonostante le tre interrogazioni parlamentari (ancora senza risposta) e le diverse tavole rotonde e interventi sulla vicenda.
 
Quello che ci fa più rabbia è comunque sentire ogni giorno che lo scalo di Fiumicino è in costante crescita e sviluppo, pochi mesi fa è stato inaugurato il nuovo molo C ed entro l’anno partiranno i lavori per una nuova aerostazione che sarà ultimata nel 2021 e che aumenterà di ulteriori 4 milioni i passeggeri in transito. Non possiamo fare a meno di chiederci in tasca a chi vada tutta questa ricchezza, sicuramente non nelle nostre!
 
Per questo chiediamo a tutti i lavoratori del comparto aeroportuale (pulizie, handling, mense, uffici, manutenzioni, etc.) di unirsi alla manifestazione per non rimanere inermi davanti a chi gioca col futuro di centinaia e migliaia di famiglie e fra poco scoppierà di nuovo l’emergenza occupazionale di Alitalia.
 
 
 
 

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