
La ministra De Micheli sta lavorando a un provvedimento che regoli gli orari di apertura delle stazioni di rifornimento
Esplode la protesta dei benzinai in piena emergenza COVID-19, che minacciano di chiudere le attività a partire da domani, mercoledì 5 marzo 2020.
“Non siamo più nelle condizioni di assicurare né il necessario livello di sicurezza sanitaria, né la sostenibilità economica del servizio” così la nota Faib (Confesercenti), Fegica (Cisl), Figisc/Anisa (Confcommercio) che annuncia la chiusura a partire da domani sera.
“Di conseguenza – prosegue la nota – gli impianti di rifornimento carburanti cominceranno a chiudere: da mercoledì notte quelli della rete autostradale, compresi raccordi e tangenziali e via via tutti gli altri anche lungo la viabilità ordinaria”.
Oltre 100.000 lavoratori senza nessun sostegno economico né di natura sanitaria durante il periodo di emergenza, nonostante si sia finora assicurato un servizio essenziale di distribuzione di energia e carburanti, sarebbe il motivo della protesta.
“100.000 persone che hanno continuato a fare il loro lavoro (ridotto mediamente dell’85%) a rischio della propria incolumità e mettendo in pericolo la propria salute, presidiando fisicamente il territorio, rimanendo dove sono sempre state e dove ogni cittadino di questo Paese è abituato a trovarle ogni giorno, vale a dire in mezzo alla strada” sottolineano i sindacati.
Il Garante degli scioperi avrebbe richiesto nelle ultime ore di revocare subito lo stop e di non effettuarne fino al 30 marzo 2020, considerata l’emergenza in corso.
“Auspichiamo un immediato intervento del governo perché, se le sigle dei gestori di carburante dovessero confermare il fermo, annunciato da domani, si avrebbe come effetto il rischio della conseguente sospensione dei servizi essenziali già precari che oggi le imprese dell’autotrasporto stanno garantendo agli ospedali” ribadisce il vicepresidente di Confcommercio e Conftrasporto Paolo Uggé che invita il governo a fornire risposte ai gestori quanto prima per scongiurare un possibile rallentamento degli aiuti in una situazione drammatica.
Sulla possibile mobilitazione anche il Premier Conte replica da Palazzo Chigi dove oggi si è tenuta una conferenza stampa “Spero possano rientrare, poiché in questo momento non possiamo permettercelo. La ministra De Micheli sta lavorando a un provvedimento che regoli gli orari di apertura delle stazioni di rifornimento. Assicuro che il servizio continuerà”.






