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Caro benzina: pescherecci di Fiumicino fermi in porto, oggi il presidio a Roma

Intanto, a Fiumicino, la non uscita in mare, da tre giorni, dei pescherecci sta cominciando a far affiorare le prime difficoltà nell’approvvigionamento del pesce fresco

 

In sciopero da lunedì scorso, una folta rappresentanza della marineria di Fiumicino, prima nel Lazio per quantitativo di pescato e la seconda per numero di imbarcazioni dopo Anzio, sta partecipando questa mattina, fino alle 14, assieme ad altre marinerie, alla manifestazione in piazza Santi Apostoli a Roma per protestare contro il caro carburante. 

 

Una mobilitazione organizzata dalle Marinerie d’Italia e d’Europa. “La situazione è difficile e non nutriamo molto ottimismo”, riferisce Gennaro Del Prete, presidente della Cooperativa Pesca Romana, che assieme ad altre rappresentanze italiane chiede interventi al Governo per sostenere la filiera della pesca ed alimentare, le imprese ed i lavoratori. 

 

Intanto, a Fiumicino, la non uscita in mare, da tre giorni, dei pescherecci sta cominciando a far affiorare le prime difficoltà nell’approvvigionamento del pesce fresco per pescherie e ristoranti e si guarda anche ad un eventuale stop degli autotrasportatori, che potrebbe causare ulteriori problemi: “Stiamo lavorando per il momento con del pesce arrivato dalla Sardegna e di allevamento – spiega un titolare di una nota pescheria lungo i porto – certo, l’approvvigionamento comincia ad essere a rischio, proprio dopo che eravamo riusciti a risalire la china dopo la fase pandemica acuta”. Altre attività fanno affidamento su pesce importato dall’estero.

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