
Obiettivo la tutela del consumatore e la garanzia dell’applicabilità della normativa
Martedì 7 e giovedì 9 ottobre, l’attività del nucleo di polizia marittima della Capitaneria di Porto di Roma, si è concentrata soprattutto nella verifica della corretta commercializzazione, nel rispetto della normativa comunitaria e nazionale vigente, dei prodotti ittici nei ristoranti etnici della Capitale, dove i turisti ancora affollano i locali.
Nella mattina del 07 ottobre i controlli sono stati effettuati nel quartiere Eur; dall’attività ispettiva, in alcuni ristoranti, è emersa la mancanza di rintracciabilità dei prodotti ittici, la presenza di pesce scaduto e la macroscopica promiscuità nelle celle frigo di prodotti alimentari (pesce/carne). In conseguenza di ciò il personale operante ha provveduto ad elevare 2 verbali amministrati, per un totale di circa 9.000 euro, e a porre sotto sequestro oltre 10 kg di pesce. Inoltre presso un ristorante cinese, oggetto del controllo, si è accertata una tentata frode in commercio, riguardante la somministrazione al consumatore di prodotto congelato al posto di pesce fresco. Di conseguenza il proprietario del ristorante è stato deferito alla Procura della Repubblica di Roma.
Giovedì 9 ottobre il nucleo di polizia marittima ha svolto ulteriori verifiche a ristoranti ed esercizi commerciali nella zona centrale di Roma. I militari della Capitaneria di Porto, nella loro attività, hanno riscontrato la mancata etichettatura di prodotti ittici freschi e in particolare di alcuni esemplari di tonno rosso, contestando all’esercente la violazione dell’art. 18 del regolamento CE 178/2002 e comminando un’ammenda di 5000 euro con il relativo sequestro di oltre 90 kg di prodotto. Sempre nella giornata del 9 ottobre in un ristorante etnico è stata riscontrata la macroscopica promiscuità nelle celle frigo di prodotti alimentari (pesce/carne) e una tentata frode in commercio. Pertanto gli uomini del nucleo di polizia marittima, oltre ad aver comminato un’ammenda di 1000 euro, hanno denunciato il proprietario dell’esercizio commerciale alla Procura della Repubblica di Roma.
Il risultato dei controlli di oggi sommato a quello dei giorni scorsi per gli uomini della Capitaneria di Porto di Roma è stato di oltre 100 Kg di pesce sequestrato, sanzioni per oltre 15.000 euro alle quali si aggiunge la denuncia penale due commercianti stranieri all’Autorità Giudiziaria per tentata frode in commercio. L’attenzione degli uomini e delle donne della Capitaneria di Porto di Roma resta pertanto alta con l’obiettivo di tutelare il consumatore finale e garantire l’applicabilità della normativa vigente in materia.






