
Chi abita nella seconda deve avere un reddito Isee inferiore a 45mila euro
Le unità immobiliari concesse ai parenti in linea retta entro il primo grado (figli e genitori) in comodato gratuito che le utilizzano come abitazione principale non pagheranno l’Imu. Purché chi abita nella seconda casa abbia un reddito Isee inferiore a 45mila euro. Lo ha deciso oggi il Consiglio comunale attraverso un ordine del giorno sottoscritto da tutti i gruppi di maggioranza e opposizione.
Il provvedimento è stato attuato sulla base del Decreto Legge 102/13 Art. 2/bis nel quale si specifica che, in caso di più unità immobiliari concesse in comodato dal medesimo soggetto passivo dell’imposta, l’esenzione può essere applicata ad una sola unità immobiliare. Dall’agevolazione sono escluse le unità immobiliari e relative pertinenze, classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9: unità immobiliari appartenenti a fabbricati ubicati in zone di pregio con caratteristiche costruttive, tecnologiche e di rifiniture di livello superiore a quello dei fabbricati di tipo residenziale; abitazioni in ville caratterizzate essenzialmente dalla presenza di parco e/o giardino, edificate in zone urbanistiche destinate a tali costruzioni o in zone di pregio con caratteristiche costruttive e di rifiniture, di livello superiore all’ordinario; castelli e palazzi di pregio storico o artistico.






