Inaugurato a giugno del 2014, dai 28 banchi iniziali ne è rimasto solo uno
Inaugurato l’8 giugno del 2014, il mercato settimanale di Aranova è definitivamente ‘morto’. Dei 28 banchi iniziali ne è rimasto solo uno. Una ‘fuga’ in piena regola denunciata dagli stessi banchisti che stanno via via riconsegnando le licenze.
“Tutti noi avevamo creduto al progetto del mercato di Aranova – dice Ombretta Introna che insieme al marito gestiva uno dei banchi – ma l’affluenza era bassa e a malincuore abbiamo dovuto abbandonare. Che idea mi sono fatta? Che non si sia voluto puntare su questo progetto. Chi di competenza avrebbe dovuto investire più risorse, puntare in maniera più decisa sul mercato. La licenza? Sto avviando le pratiche per riconsegnarla. Un vero peccato”.
Chi invece ha resistito (l’unico) è il banco dell’azienda agricola Maferri: “La gente mi chiede sempre che fine abbia fatto il mercato, perché non ci sia più – spiega Alessandro Maferri, titolare della licenza – sinceramente non so cosa rispondere. A tutti farebbe comodo un mercato di qualità, ai banchisti ma anche alla località. Aranova è una cittadina splendida che merita un bel mercato. Consigli? Non faccio l’amministratore né organizzo mercati. Da addetto ai lavori credo che bisognerebbe installare bagni chimici, acqua potabile, giochi per bambini e puntare su prodotti di qualità, realizzare un mercato per il cittadino, farlo diventare un luogo per la famiglia”.
Il mercato era stato trasferito ad Aranova grazie a una delibera della giunta Canapini arrivata dopo un lungo pressing e una raccolta firme dell’associazione Crescere Insieme. “Purtroppo – afferma Roberto Severini, presidente dell’associazione Crescere Insieme – si è decisi di far morire questo mercato. La politica continua a inseguire concetti vecchi: provvedimento della passata amministrazione? Allora dobbiamo farlo fallire. Come associazione abbiamo fatto tanto per far trasferire il mercato di Testa di Lepre ad Aranova, ci siamo messi a disposizione quando era nata l’idea di spostare il mercato da via Siliqua in una zona più centrale. Abbiamo parlato con il centro commerciale La Tartaruga che ha accettato di buon grado di ospitare il mercato. C’è stata una delibera approvata dalla Giunta. Poi all’improvviso tutto si è bloccato nuovamente. Evidentemente c’era un imput ben preciso. Peccato che a fare le spese di questi giochi politici siano sempre i cittadini”.