
L’appello dei Dirigenti di 22 istituti scolastici del Municipio X e del Comune di Fiumicino, al presidente della Regione Lazio Zingaretti
I Dirigenti di 22 istituti scolastici, di vario ordine e grado, del Municipio X di Roma e del Comune di Fiumicino prendono posizione ed esprimono la loro “forte preoccupazione” per la ripresa delle lezioni prevista per il 14 settembre e chiedono di “valutarne il differimento a dopo lo svolgimento del referendum costituzionale”.
Il forte appello è contenuto in una lettera, indirizzata al presidente della Regione, Nicola Zingaretti, all’assessore regionale per la scuola, Claudio Di Berardino, oltre al Direttore dell’U.S.R. per il Lazio Dott. Rocco Pinneri, da parte dei Dirigenti aderenti alla Rete territoriale di scopo “Lazio 10”.
“Come dirigenti scolastici siamo da tempo impegnati in tutte le azioni di nostra competenza – scrivono tra l’altro – Abbiamo fatto tutto quello che rientra nelle nostre competenze ed abbiamo collaborato con Usr, Enti locali, Asl e Commissario straordinario per meglio realizzare tutte le attività di rispettiva competenza”.
Vengono elencate le attività messe in campo: “Abbiamo acquistato materiale per la pulizia e l’igienizzazione dei locali e, pur spesso con organico insufficiente, abbiamo effettuato quelle pulizie approfondite necessarie per la ripresa delle lezioni – si legge, tra l’altro, nella lettera – abbiamo concordato gli scaglionamenti delle lezioni, in modo da evitare il più possibile assembramenti non solo nelle immediate adiacenze dei plessi scolastici di propria competenza, ma anche fra istituti vicini; ci siamo occupati, in accordo con gli Enti locali, delle questioni riguardanti il distanziamento nelle aule scolastiche e nei refettori, concordando le necessarie turnazioni; abbiamo affisso all’interno delle scuole apposita segnaletica con l’indicazione delle norme igieniche da rispettare e i percorsi che gli alunni dovranno seguire per entrare e uscire dalla scuola”.
“Benché il lavoro sia stato incessante e molte cose si siano realizzate, vi sono tuttavia delle notevoli criticità derivanti da problematiche che, non dipendendo da noi, non siamo in grado di risolvere”.
I Dirigenti citano tra l’altro le “numerose cattedre vacanti e i posti di collaboratore scolastico da ricoprire”, i lavori edilizi “in parte in via di realizzazione, così come gli accordi per la concessione di spazi didattici alternativi”.
“Tuttavia è ormai certo, a una settimana dalla ripresa dalle lezioni, che non si riuscirà a concludere in tempo le opere necessarie – aggiungono – quanto agli arredi scolastici, non conosciamo ancora la data in cui le nostre esigenze potranno essere soddisfatte”.
Ed ancora: “In tutte le scuole, non potendosi sempre garantire in classe il distanziamento previsto, sarà necessario tenere la mascherina sempre indossata, che soprattutto per gli alunni più piccoli rappresenta un problema oggettivo e causa di giusta preoccupazione per le famiglie; nel primo ciclo di istruzione, la limitazione dell’orario scolastico al tempo antimeridiano, spesso senza neanche poter assicurare la refezione a scuola; nel secondo ciclo di istruzione, oltre alla riduzione dell’orario, si dovrà ricorrere alla didattica a distanza non come integrazione a quella in presenza, ma come vera e propria sostituzione a quella ordinaria”.
I Dirigenti invitano, pertanto, a valutare l’opportunità di differire la data della ripresa delle lezioni: “Ciò consentirebbe infatti di disporre di alcuni giorni di tempo prezioso, per meglio preparare la ripresa e ridurre il disagio delle famiglie che, al contrario di ciò che si potrebbe pensare, sarebbe aggravato da una ripresa in condizioni di criticità“.