
Caroccia (Udc):”promettono nuovi posti di lavoro dopo l’ampliamento, ma l’unica cosa che fanno è licenziare”
“La situazione dell’Argol Spa è inaccettabile – ha dichiarato Angelo Caroccia, Capogruppo consiliare Udc di Fiumicino – mentre AdR si appresta a varare un mega-piano di raddoppio promettendo posti di lavoro, all’interno dell’aeroporto si licenzia. Dall’operazione di salvataggio Alitalia l’emorragia occupazionale non accenna a diminuire. E purtroppo non finirà con Argol Spa”.
“Questo atteggiamento che vede dipendenti e cittadini vittime sacrificali, immolate sull’altare di interessi milionari, deve terminare – sostiene Caroccia – l’Udc da tempo chiede, come previsto dalla Comunità Europea (agenda 21), il coinvolgimento dei cittadini attraverso consultazioni popolari sulle scelte strategiche del territorio: ampliamento dell’aeroporto e porto commerciale in primis. Con quale faccia ci impongono un progetto di raddoppio senza nessuna garanzia in cambio? Perché Fiumicino dovrebbe accogliere un piano di ampliamento senza poter essere parte in causa di questo? Cosa abbiamo avuto in cambio dall’aeroporto? Inquinamento acustico, aerei che nelle ore di punta sommergono con il loro rumore ogni cosa. E i posti di lavoro? Catering, Argol, Alitalia. È sempre la stessa storia”.
“Questa volta non ci faremo ingannare da amministratori appecoronati al potere – incalza il Capogruppo consiliare Udc – l’Unione di Centro dice sì allo sviluppo della città ma con precise garanzie. Servono chiarezza, trasparenza, certezze scritte. Ma soprattutto il consenso dei cittadini che meritano più rispetto”.
“Lo stesso chiediamo per il porto commerciale, opera che andrà a modificare una porzione di città intasando con mezzi pesanti e pullman il centro storico. Senza tener conto che l’ante murale a protezione del nuovo porto creerà quell’effetto erosione che penalizzerà Focene e Fregene, mandando a picco attività commerciali e mettendo a rischio le abitazioni che si affacciano sugli arenili. È ora di finirla con le scelte calate dall’alto. Basta bypassare i cittadini di Fiumicino, facendoli partecipi delle grandi opere solo a fatto compiuto. Basta ritrovarsi sul groppone strade stravolte e intasate o porzioni di mare e territorio violentate. Sì invece a consultazioni popolari per le grandi opere, che non significano no a prescindere ma mettono al centro, per una volta, i cittadini piuttosto che le grandi concentrazioni di potere” ha concluso Caroccia.