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Una discarica abusiva accoglie i naturisti diretti sulla spiaggia di Coccia di Morto (VIDEO)

Il canale di bonifica che costeggia via del Pesce Luna a Fiumicino è ostruito dai rifiuti.

di Umberto Serenelli

Il benvenuto ai naturisti che scelgono di fare un bagno sulla spiaggia di Coccia di Morto a Fiumicino viene dato da una grossa discarica di rifiuti. Come se ciò non bastasse, il canale di bonifica parallelo a via Pesce Luna, strada con cui raggiungere la battigia riservata ai nudisti, è sotto attacco con una montagna di immondizia che ha cancellato il tracciato dell’alveo con il sopporto di una rigogliosa vegetazione. Si presenta così il quadrante a nord di Fiumicino città, il cui arenile è praticamente abbandonato e dominato dall’incuria, proprio vicino alla tutelata macchia mediterranea.

“C’è tutti gli anni il cumulo di rifiuti all’inizio della spiaggia riservata ai naturisti soprattutto durante il periodo estivo – precisa il romano Oscar Tempesti –. Per onestà devo riconoscere che siamo dei sudicioni ma il Comune potrebbe inventarsi qualcosa: suggerisco la posa di un cassonetto. Mi risulta che negli altri arenili liberi ci siano delle isole ecologiche con tre cestini adibiti che in questo tratto non si sono mai visti. Comunque, questo non giustifica l’abbandono del pattume a due passi dalla riva”.

Nei confronti dei circa 2 chilometri di spiaggia libera comunale di Coccia di Morto c’è sempre stata poca attenzione da parte delle amministrazioni e raramente viene pulita, in quanto tale operazione deve essere fatta manualmente perché il tratto costiero ricade nella Riserva che proibisce l’impiego dei mezzi meccanici per bonifica e vagliatura. Soggetta all’avanzata del fenomeno erosivo, sulla striscia costiera che si spinge fino all’inizio di Focene sono presenti tanti tronchi di albero, lunghi fino a 20 metri, con i quali i naturisti hanno creato, in più punti, delle staccionate dove ripararsi in presenza del forte vento di mare.

È invece pericoloso lo spicchio di spiaggia poco distante dal chiosco “Azùl”, dove l’erosione è avanzata e ha raggiunto un vecchio edificio abusivo le cui fondazioni spuntano lungo la battigia. “È un punto veramente pericoloso che andrebbe segnalato perché le mareggiate scoprono i blocchi di cemento da cui spuntano ferri arrugginiti e muretti – sottolinea il residente Rossano Di Marzo –. L’altro aspetto negativo è rappresentato dalle pessime condizioni igienico-sanitarie del canale di scolo, stracolmo di tante schifezze che ostruiscono il deflusso dell’acqua piovana. Il paradosso è che si trova a circa 100 metri dall’impianto di raccolta dei rifiuti della Fiumicino Ambiente i cui mezzi transitano tutti i giorni vicino al fosso e nessuno si accorge del degrado”.

L’ultimo scarico, in ordine di tempo, risale ai giorni scorsi con l’abbandono di tre materassi, salotti, tanta mobilia e diversi elettrodomestici. Una lotta impari, condotta con decisione dall’assessorato all’Ambiente, contro la mancanza di sensibilità di chi continua a provocare danni ambientali al territorio.

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