
Questa mattina la solenne celebrazione, presieduta dal Vescovo Gianrico Ruzza
di Fernanda De Nitto
Grande commozione e gioia tra i residenti di Fiumicino per il consueto appuntamento religioso e storico tra la Madonna del Carmine di Trastevere e la Città (Vedi Video).

Un connubio nato dalla collaborazione tra la Venerabile Arciconfraternita del Ss.mo Sacramento e Maria Ss.ma del Carmine in Trastevere, la Capitaneria di Porto di Roma-Fiumicino e la Diocesi di Porto Santa Rufina.
La “Madonna fiumarola” ogni anno, in prossimità dei suoi festeggiamenti romani, viene portata a Fiumicino in ricordo del ritrovamento della statua lignea nel 1535 da parte di alcuni pescatori còrsi che la recuperarono alla foce del Tevere dopo una tempesta, affidandola successivamente ai carmelitani della Basilica di San Crisogono, nel cuore della capitale. In seguito la Madonna de’ Noantri fu trasferita presso la chiesa di Sant’Agata.
Il vescovo Gianrico Ruzza, questa mattina ha presieduto la solenne celebrazione in onore della Madonna della Carmine di Trastevere, concelebrando insieme a Don Paolo Asolan, rettore di Sant’Agata. Presenti alla celebrazione e alla successiva processione, tra Via Torre Clementina e il fiume Tevere, il Sindaco Mario Baccini, il Comandante della Capitaneria di Porto di Roma-Fiumicino Silvestro Girgenti, la Polizia Locale e il Parroco della Chiesa Santa Maria Porto della Salute, Padre Leonardo Ciarlo.
A causa delle condizioni meteo avverse l’immagine sacra della Madonna è stata accompagnata verso il fiume Tevere da un gommone della Capitaneria di Porto, mentre le autorità l’hanno attesa su una unità della Marina, nei pressi della passerella pedonale.
Commovente il simbolico ringraziamento della confraternita e della Città al mare con il lancio di una corona di alloro da parte dei marinai, segno di devozione e raccoglimento.
“Festeggiamo la Madonna ‘de’ Noantri’ perché vogliamo ricordare che Maria entra dentro la nostra vita – ha evidenziato il Vescovo Gianrico Ruzza – Una vita che deve essere fatta di compassione come quella avuta dal samaritano verso l’uomo ferito di cui racconta Gesù nel Vangelo”.






