Si celebra in 50 paesi e mira ad incoraggia gli uomini a prendersi cura del loro lato “fragile”
di Erica Fasano
Il 19 novembre si celebra la Festa dell’Uomo. Le discriminazioni di genere non colpiscono solo le donne, bensì anche gli uomini sono spesso soggetti a sofferenze dovute a stereotipi alla quale è necessario aderire per non rischiare di venir etichettati come “diversi”.
Il 19 novembre si celebra la Festa dell’Uomo. Le discriminazioni di genere non colpiscono solo le donne, bensì anche gli uomini sono spesso soggetti a sofferenze dovute a stereotipi alla quale è necessario aderire per non rischiare di venir etichettati come “diversi”.
SONO COSE DA MASCHIO Proporre un modello diverso di mascolinità per riequilibrare la parità tra i sessi è uno degli intenti di questa celebrazione, che mira anche a creare consapevolezza ed attenzione sulla salute dell’uomo e sul miglioramento delle relazioni di genere. Un evento internazionale sostenuto dall’Onu sin dal 1999 ma arrivata in Italia solo nel 2013. Oggi a celebrarla sono circa 50 paesi, benchè ancora non tutti ne conoscano l’esistenza.
ANCHE GLI UOMINI POSSONO ESSERE FRAGILI In tutto il mondo ogni anno circa 750.000 persone si tolgono la vita, ed oltre 2/3 sono maschi. I problemi legati alla sfera psichica spesso rimangono un tabù per i ragazzi, incoraggiati ad essere forti “come veri uomini” piuttosto che a saper chiedere aiuto. La stessa problematica vale per la salute, che sembrerebbe essere più a rischio rispetto a quella delle donne. Incoraggiare la prevenzione, anche questa spesso vissuta con spavento, aiuterebbe a dimuire la percentuale di mortalità per patologie maschili, come il cancro alla prostata.
FEMMINISMO INTERSEZIONALE Il femminismo della nostra ondata è un movimento che abbraccia più battaglie con il fine di liberarci dai ruoli preimposti (come appunto gli stereotipi di mascolinità e femminilità) di cui tutti siamo vittime, nessuno escluso. Disinnescare questi schemi, non aiuta solamente gli uomini ad accettare e manifestare la propria sensibilità ed empatia senza vergogna, ma serve soprattutto a creare una società più paritaria e più equa per tutti.
