
“Lo scopo di questi miei scritti è tramandare alle generazioni future le storie del territorio sul quale viviamo”
di Alessandra Zauli
Carlo Michieletto, fiumicinese DOC, da sempre attivista politico, impegnato per molti anni come consigliere circoscrizionale, sognatore visionario di “Fiumicino Comune a sé” quando ancora neanche era ipotizzabile, riconosciuto dal Sindaco Giancarlo Bozzetto “Padre Fondatore” del Comune di Fiumicino.
Il suo impegno ed il suo spirito, anche quando si è ritirato dalla politica, non si sono mai sopiti, per amore della cultura, a tempo libero, effettua da anni ricerche storiche su Fiumicino ed il suo territorio, mettendo al suo attivo vari lavori, tra i quali l’ultimo è “Fiumicino nascosta” Piccole storie di località e curiosità misconosciute.
“Lo scopo di questi miei scritti – ci racconta Carlo Giovanni Michieletto – è quello di tramandare alle generazioni future le storie del territorio sul quale viviamo, attraverso una lettura che scorre, chiara, essenziale ed interessante. Una scrittura in stile moderno”.
“Sono piccole letture, capitoli corti, mi piace sintetizzare, essere conciso, senza troppe lungaggini – ci spiega Carlo Giovanni Michieletto – affinchè la lettura possa essere affascinante ed interessante per tutti, a tutte le età, anche per i più giovani. Sarebbe molto bello ed utile che questo opuscolo venisse distribuito nelle nostre scuole, affinchè i nostri ragazzi conoscano meglio il territorio nel quale vivono”.
Ed è attraverso questo ultimo lavoro di Michieletto che apprendiamo, tra le tante curiosità, il perché della lastra di marmo posta ai piedi del sagrato della chiesa S. Maria Porto della Salute in Via Torre Clementina.
“Sulla lastra sono indicate due date – sottolinea Carlo Giovanni Michieletto – che indicano il livello raggiunto dalle acque del fiume Tevere. La piena del 1900 è segnalata in modo preciso, quella del 1937, invece, continua, è scritta in modo un pò più maldestro ed artigianale, anche se nell’indicare l’anno viene riportato, come era usanza del tempo, la numerazione in base all’era fascista”.
I racconti proseguono e si passa poi al Serbatoio posto sulla via omonima, distrutto nel 1945 dai tedeschi in fuga e ricostruito ed inaugurato, come lo vediamo ora, nel 1947. Si parla di Via dei Villini, della ferrovia di Coccia di Morto, del Villaggio Tedesco, della ex vetreria, del quartiere sorto in quella zona e di tanti altri luoghi a noi cari ma dei quali ignoriamo la storia.
“Mi piace – conclude – divulgare queste piccole curiosità inerenti la storia della nostra città”.
Ci auguriamo che Carlo Giovanni Michieletto riesca presto a realizzare il suo progetto, nella speranza di un aiuto del Comune, attraverso l’Assessorato alla Cultura, oppure insieme alla Proloco, di rilegare queste storie, e renderle un opuscolo da distribuire a tutti gli studenti di Fiumicino e non solo.
Per chi ha “voglia di sapere” la cultura rimane sempre l’arricchimento più importante per l’essere umano di qualsiasi età.