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Da Roma a Capo Nord in mountain bike: l’impresa di Emanuele Mazzucco

5000 km in solitaria, 56 giorni di viaggio pedalando soprattutto sotto la pioggia 

 

Mentre il mondo si è fermato al cospetto di una pandemia che ha puntato su di sé i riflettori per ormai quasi due anni, qualcuno, durante un periodo così difficile, ha deciso di sfidare le proprie capacità fisiche e mentali. È il caso di Emanuele Mazzucco, il romano che, partito dalla Capitale ha raggiunto una meta speciale: Capo Nord.

 

5000 km, percorsi in solitaria, pedalando su una mountain bike.

56 giorni totali, tra paura, emozioni, scoperte e sfide continue di sopravvivenza.

 

“LA META È SOLO UN SIMBOLO”

“È un progetto portato avanti con forza in cui ho sempre creduto e che mira a dimostrare come, percorrendo almeno tra gli 80 ed i 90 km al giorno, si possa arrivare ovunque”, racconta Emanuele Mazzucco.

“Per me la meta rappresenta solo qualcosa di simbolico: raggiungere Capo Nord è un simbolo”. 

 

“OLTRE CAPO NORD SOLO IL MARE”

“Ho scelto Capo Nord perché in Europa rappresenta la fine del tutto: oltre Capo Nord solo il mare, solo una distesa di acqua.

Da lì la distesa sconfinata dell’oceano: giunto a Capo Nord, ti rendi conto di cos’è l’uomo verso il mondo. Siamo così piccoli…”, spiega il ciclista.

 

“LA MIA PRIMA VOLTA, MA NON L’ULTIMA”

“Anche se non priva di difficoltà – continua Emanuele – mi sono ripromesso che questa mia prima volta non sarà l’ultima. A volte, durante il viaggio, ho pensato a chi me lo avesse fatto fare, ma poi continuavo verso il mio obiettivo che mi portava a percorrere anche 150 km in un giorno.”

 

“Ogni nuovo giorno era una sfida che mi caricava di adrenalina: dovevo far fronte ad una serie di problematiche, dall’approvvigionamento di cibo a tutto il resto. Per quanto io sia partito con un minimo di pianificazione la strada, la natura e il clima decidevano per me”. 

 

5000 KM IN SOLITARIA

“Ho viaggiato completamente da solo – spiega Emanuele – 5000 km in solitaria, solo con me stesso. 56 giorni pedalando, di cui 36 sotto una pioggia battente.

Dalla Germania alla Svezia e poi oltre, quando incontravo le persone rimanevano molto stupite anche se, una cosa che ho constato, è la grande passione per lo sport che nel Nord Europa è particolarmente viva”. 

 

“VIAGGIARE DA SOLI: UN’ESPERIENZA PROFONDA, UN VIAGGIO UMANO”

“Viaggiando da solo ho vissuto un’esperienza davvero molto profonda”, prosegue. “Ho pensato tanto alla mia vita, al mio passato e al futuro che mi si prospetta. 

Mi sono posto tante domande esistenziali: dal chiedermi se sono stato un buon figlio, se sono un buon marito e un buon padre. Ci sono stati momenti in cui ho pianto – confida il ciclista – non me ne vergogno: ho pianto tanto in questo che non è stato solo un viaggio fisico, ma un viaggio umano, un viaggio interiore al di là dell’aspetto geografico”. 

 

“ROMA SANTIAGO DI COMPOSTELA PROSSIMA TAPPA” 

“Sono appena tornato a casa dopo quasi due mesi fuori ma la mia mente è ancora in viaggio, viaggia sempre.

La mia prossima meta: Santiago Di Compostela. Il mio folle sogno: il giro del mondo in mongolfiera e chissà, magari non resterà solo un sogno…”, conclude Emanuele Mazzucco.

Emanuele ha raccontato il suo viaggio postando foto e riflessioni quotidianamente sulla sua pagina Instagram.

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