
L’appello del Direttore del Parco archeologico di Ostia Antica, per la promozione di visite nei siti nel Comune costiero
di Umberto Serenelli
Nel Museo delle navi di Fiumicino è stato ultimato il nuovo look delle imbarcazioni risalenti a Roma imperiale. Parliamo del restauro di tre “caudicarie”, dello scafo di un piccolo “veliero”, della “barca dei pescatore” e di due porzioni di fiancate di altrettanti relitti (Vedi Video)
Per il nuovo look delle cosiddette Fiumicino 1, 2, 3, 4 e 5 si è reso necessario un finanziamento di poco inferiore ai 700mila euro, spalmato negli ultimi quattro anni. Per tirare a lucido la Fiumicino 1 le operazioni di restyling hanno richiesto un fondo di 250mila euro. Per lo stato di conservazione della Fiumicino 4 invece ci sono voluti 65mila euro prelevati dalle casse del Parco archeologico di Ostia Antica da cui dipende il Museo. Per il maquillage sui restanti natanti sono invece arrivati 350mila euro messi a disposizione della DG dei Musei.
“Il Museo è stato concepito come work in progress e si presta a tutta una serie di iniziative e eventi culturali come mostre o convegni – sottolinea la responsabile scientifica Tiziana Sorgoni – Gli interventi sulle navi hanno avuto come finalità ristabilire le condizioni conservative mediante la rimozione dei prodotti inidonei, applicati in passato, che hanno purtroppo accelerato il processo di degrado del legno”.
Grazie all’opera dei restauratori gli scafi sono stati trattati con miscele solventi green a basso impatto ambientale e ciò ha consentito al fasciame di riacquistare il suo colore naturale. All’interno dell’esposizione di via Alessandro Guidoni sono dunque sparite le strutture in metallo coperte da un telo di plastica al cui interno si è alternato il lavoro dei restauratori. È piacevole ora osservare dall’alto il relitto della Fiumicino 2, chiatta fluviale adatta al trasporto delle merci sul Tevere, che è la più grande degli scafi conservati e con i suoi 19metri di lunghezza sembra potesse trasportare fino a 70 tonnellate di merci. Tra i relitti rinvenuti nell’area dell’antico bacino realizzato dall’Imperatore Claudio, cattura le attenzioni dei visitatori la “barca del pescatore” dotata di un vivaio al centro dello scafo che consentiva di mantenere in vita il pescato grazie a dei fori presenti sul fondo dove entrava acqua.
“Il Museo ospita una delle collezioni di imbarcazioni di età romana più importanti a livello mondiale che meriterebbe una maggiore promozione oltre che una assidua fruizione dei residenti del territorio – precisa Alessandro D’Alessio, direttore del Parco archeologico di Ostia Antica – Questo riguarda anche gli altri siti presenti nel comune di Fiumicino. Manca infatti un collegamento tra questi giacimenti e quindi la possibilità di fruirli quotidianamente. È questa la maggiore difficoltà del Parco vive che è una questione di inaccessibilità. In questi anni abbiamo ragionato con l’amministrazione e con diverse le realtà del territorio ma siamo riusciti a mettere a regime questa nostra esigenza legate alle aree archeologiche”.
Il Museo propone visite guidate agli interessati che vengono pubblicizzate sulla news letter del Parco.