
Curiosità e chiarimenti sui 2 “Papi” che avevano legami con il nostro territorio.
di Roberto Saoncella
Nel giorno in cui si riunisce il Conclave per l’elezione del 267esimo Pontefice, abbiamo fatto un po’ di ricerche tra le curiosità di questo appuntamento, cercando di trovare dei legami con il nostro territorio. Il risultato è che sono stati ben 2 i Papi espressi da Fiumicino nel corso di 2 mila anni di storia della Chiesa, frase che però vedremo non è del tutto corretta.
Il primo errore sta nel fatto che ad esprimere i Pontefici non è stato Fiumicino come luogo di nascita del Santo Padre (la nostra città intesa come abitato alla foce del Tevere ancora non esisteva), bensì la diocesi di Porto, di cui erano cardinali e vescovi. Nei primi mille anni di storia del papato, l’elezione del Papa avveniva con un mix di voto del clero, acclamazione del popolo e pressing delle famiglie romane più potenti. I cardinali, in tutto una ventina, arrivavano soprattutto dalle diocesi attorno Roma, e tra queste c’erano anche Porto e Ostia.
Nel 891 d.C., venne eletto al soglio pontificio Formoso, vescovo di Porto dal 864. Nato a Roma 48 anni prima, attraversò uno dei periodi più difficili della Chiesa. Fautore dell’influenza germanica sulla Santa Sede, a scapito di chi invece sosteneva i francesi, venne prima scomunicato, poi riabilitato e infine nominato Papa, il 111esimo della storia. Ma le sue travagliate vicende arrivano dopo morte, avvenuta all’età di 80 anni, nel 896 d.C. La sua elezione fu infatti messa in discussione. A quel tempo infatti, la nomina di vescovo era praticamente a vita, e vigeva inoltre la regola della non traslazione, ovvero i vescovi non potevano essere spostati di Diocesi. Nessun Cardinale vescovo poteva quindi essere eletto Papa, in quanto non avrebbe potuto essere anche vescovo di Roma. 1 anno dopo la sua morte il suo cadavere venne quindi riesumato, vestito di porpora e processato. Alla fine fu condannato, gli vennero amputati il pollice, l’indice e il dito medio della mano destra, con la quale solleva benedire i fedeli, e il suo corpo venne gettato nel Tevere (per approfondimenti “il Sinodo del Cadavere”). Il cadavere arrivò fino alla foce, la sua diocesi, dove venne riconosciuto e nascosto. Solamente 1 anno dopo fu riabilitato e il suo corpo nuovamente portato in San Pietro.
Il secondo Papa della nostra Diocesi, è stato invece Corrado di Urach, abate, nato in Germania intorno al 1170 e nominato cardinale vescovo di Porto e Santa Rufina nel 1219. Ma qui c’è il secondo errore di questo racconto. Corrado infatti, non fu mai Papa. Nel 1227 infatti, durante il Conclave per l’elezione del 178esimo successore di Pietro, venne eletto Sommo Pontefice. Però, conscio forse di quanto già accaduto al suo predecessore, rifiutò immediatamente la nomina e partì verso la Terra Santa. Non riuscì mai ad arrivarci, in quanto morì a Bari, poco prima di imbarcarsi.