
“Il Capitalismo neoliberista con le sue sovrastrutture della UE e BCE esprime il suo più duro attacco alle condizioni dei lavoratori”
“Questo 25 Aprile vogliamo dedicarlo a tutti i lavoratori di Alitalia, aeroportuali, ceto medio impoverito, artigiani e partite Iva di tutto il nostro comune di Fiumicino investito da innumerevoli vertenze perché l’antifascismo è anticapitalismo” si legge nella nota stampa del Partito Comunista Fiumicino federazione di Roma.
“Oggi – prosegue la nota – il Capitalismo neoliberista con le sue sovrastrutture della UE e BCE esprime il suo più duro attacco alle condizioni dei lavoratori delocalizzando, precarizzando sempre più le nostre vite, azzerando i diritti sociali come il lavoro, la casa, la sanità e l’istruzione”.
“Il capitalismo – aggiunge – quando messo in discussione dai crescenti rapporti di forza dalle classi subalterne usa il fascismo, strumento della borghesia, per reprimere le revendicazioni e il cambio di sistema dipingendo con costume e promettendo socializzazioni mai avvenute nella storia. Ma oggi come ieri vogliamo ricordare la Resistenza contro il regime fascista salito al potere grazie al consenso del Re Vittorio Emanuele lll e con l’approvazione della borghesia italiana, spaventata dal biennio rosso 1919/20″.
“Scioperi nelle fabbriche, e occupazioni delle terre – ricorda la nota stampa – Il Proletariato voleva rovesciare un sistema di sfruttamento e mancanza di diritti, la mancata riforma agraria, la questione meridionale in mano ai latifondisti. Si guardava alla rivoluzione Sovietica nell’ottobre del 1917. La Russia che in pochi anni da un paese feudale diventò la seconda potenza industriale del mondo grazie alla socializzazione dei mezzi di produzione, banche, industrie, latifondi e alla sua più avanzata Costituzione della storia dell’uomo. Il potere politico della classe operaia e contadina, per decidere cosa produrre e come produrre”.
“Proprio per questo la borghesia italiana – sottolinea il P.C. Fiumicino – temendo il rovesciamento guardò alle squadre di Mussolini che imperversavano nelle campagne e in città picchiando e reprimendo l’insurrezione con migliaia di morti. Sindacati dati alle fiamme, partiti chiusi, l’omicidio di Giacomo Matteotti deputato Socialista, l’incarcerazione e poi la morte di Antonio Gramsci segretario del partito comunista italiano. Nei vent’anni di dittatura al servizio della borghesia imperialista ci furono guerre coloniali, campi di concentramento, uso di armi chimiche, con centinaia di migliaia di morti, con l’aggressione della Libia, Etiopia e con l’aggressione alla nascente repubblica spagnola del Fronte Popolare e all’Albania”.
“La soppressione di tutte le libertà civili e politiche anche nei riguardi delle donne relegate a strumenti di procreazione e salari più bassi. Le leggi razziali. Fino all’epilogo dell’entrata in guerra con milioni di morti e la distruzione dell’Europa e del resto del mondo interessato al conflitto mondiale. La Resistenza e la liberazione delle principali città, Napoli la prima e il nord Italia successivamente, grazie all’insurrezioni, i consigli di fabbrica pronti al cambio di sistema”.
“Il sacrificio dei 27 milioni di Sovietici sotto la guida di Stalin che liberò mezza Europa, la Manciuria e la Corea del Nord, dal non meno crudele e criminale fascismo nipponico con milioni di morti innocenti. Vogliamo ricordare – conclude il Partito Comunista Fiumicino federazione di Roma – la resistenza tradita, la mancata rivoluzione socialista-comunista, l’aministia ai criminali e gerarchi fascisti, ai prefetti e al sistema statale che rimarrà pressoché immutato sotto la nuova veste Democristiana. Ora e sempre Resistenza”.






