
Istituzioni e Cittadini uniti in uno sforzo di chiarezza
Le Amministrazioni comunali sono dotate di vari strumenti di controllo del traffico. Non solo strumenti tecnici e tecnologici facenti parte della segnaletica e del controllo della velocità, ma hanno vigili urbani che dovrebbero fare il servizio su strada e sanzionare chi non rispetta le regole. Questo controllo viene effettuato anche dalle altre Forze dell’ordine, ma sempre più spesso in forma sporadica.
Alla costante vigilanza su strada si preferisce il “blitz” termine entrato ormai nell’uso corrente. Non appena la collettività chiede a gran voce una presenza costante sulle strade delle Forze dell’ordine, vigili urbani compresi, si grida alle poche unità a disposizione, agli elevati costi da sostenere da parte della Pubblica Amministrazione. Non che non sia vero, ma si pone un problema di priorità: la vita umana contro costi, seppur elevati.
Leggendo le statistiche europee sugli incidenti stradali, si nota che in Italia sono diminuiti di circa il 42% nel periodo 2001-2011. L’età più a rischio è quella compresa tra i 20 e i 24 anni (389 morti );seguono quella tra 25 e 29 anni (347 morti ) e tra 30 e 34 (336 morti ). Se si sommano i bambini e i ragazzi da 0 a 19 anni, sia come passeggeri che come guidatori, hanno perso la vita 344 persone. Si arriva così al triste bilancio di 1416 morti sotto i 34 anni sempre solo nel 2010!
Le Amministrazioni statali e comunali hanno messo in piedi varie iniziative per tentare di evitare morti ingiustificabili, sia sulle strade che dopo l’uscita dai pub. Autovelox e tutor della velocità hanno certamente contribuito ad un generale abbassamento del numero degli incidenti e degli incidenti mortali. Ma se già una sola morte è cosa tragica, pensiamo a 4090 morti nel solo 2010 (fonte Istituto Centrale di Statistica).
Una crociata non è stata ancora indetta, ma è mio convincimento che è giunto il momento di lanciarla: Istituzioni e Cittadini uniti in uno sforzo di chiarezza, di passione e di impegno a salvare vite umane,l e vite dei propri figli. Qui la retorica non ha posto. Insieme per trovare provvedimenti utili ad eliminare o comunque a rendere minimi ostacoli e situazioni pericolose che possono provocare incidenti. Si deve cominciare da un’urbanistica, come si dice, a misura d’uomo ed un’edilizia che non permetta, come anche qui da noi, la costruzione di recinzioni che sono vere e proprie muraglie, che impediscono una vista sufficiente ad evitare l’incidente, a volte, purtroppo, mortale.
Lettera inviata da: Domenico Perna Ruggiero






