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“Verso il 25 aprile … la primavera delle antifasciste” Teresa Mattei, storia di una donna della Costituzione

Velia Maria Lapadula: “Una Donna fuori dal comune, che ha contribuito a fondare la Repubblica Italiana”


di Alessandra Lo Franco
 
“Una Donna fuori dal comune, che ha contribuito a fondare la Repubblica Italiana e che, con il peculiare ‘di fatto’ nell’articolo 3 della Costituzione, ha reso straordinario il lavoro di tutte le 21 Madri Costituenti”.
Queste le parole della vicepresidente della sezione ANPI Fiumicino, Velia Maria Lapadula, che venerdì 31 marzo, presso l’aula consiliare del Comune di Fiumicino, ha sostenuto e partecipato, all’evento in onore delle donne membre della resistenza italiana, in particolare, Teresa Mattei.
 
All’incontro, tra gli altri, hanno partecipato Graziella Falconi della Fondazione Nilde Iotti, Marina Pierlorenzi, Vicepresidente della segreteria provinciale dell’ANPI romana, le attrici ed attiviste Monia Manzo e Ilaria Patamia, e l’Assessora Erica Antonelli.
 
“Un momento fortemente voluto dalla nostra sezione, per la sua valenza storica e culturale” ha detto Anna Maria Tassella, segretaria della sezione ANPI di Fiumicino
 
Teresa Mattei è sempre stata fedele ai suoi ideali, mettendo in primo piano la libertà di pensiero e l’impegno civile per salvaguardare i diritti dei più deboli. Quando nel 1938, entrarono in vigore le leggi razziali, Teresa aveva appena diciassette anni e frequentava il liceo Michelangelo a Firenze. Rifiutò di partecipare alle lezioni che promuovevano la “difesa della razza”, un atto di ribellione che pagò con l’espulsione definitiva dalla scuola. Da quel momento la sua formazione politica ebbe inizio, in concomitanza con la seconda guerra mondiale, mentre Mussolini si schierava al fianco di Hitler.
 
Teresa divenne partigiana a soli 17 anni e, dopo il suicidio in carcere del fratello Gianfranco, si impegnò sempre di più nella lotta contro il nazifascismo, partecipando alla guerra civile italiana nel Fronte della Gioventù. Purtroppo venne catturata dai tedeschi, torturata e violentata ma, nonostante questo, non si arrese; anzi decise di  schierarsi  in prima fila nella battaglia per la Liberazione di Firenze.
 
Terminata la guerra, entrò in politica ed il 2 giugno del 1946 divenne la più giovane delle 21 donne elette, in un parlamento composto da più di 500 uomini, quando gli italiani furono chiamati alle urne per scegliere tra monarchia e repubblica.
 
E’ suo il merito se, durante la redazione della Carta Costituzionale, nell’inserzione dell’Articolo 3, al comma 2, venne inserita l’espressione “di fatto”. Un elemento cruciale per l’effettività della parità sociale: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.
 
Il valore degli incontri che stiamo organizzando, in vista del 25 aprile, è rappresentato dalla coscienza del nostro lavoro collettivo. Le compagne ed i compagni di sezione, in vista della festa della Liberazione dal Nazifascismo, sono impegnati in numerose attività” ha sottolineato infine, il presidente di sezione ANPI, Giuseppe Liccardi.
 
 
 
 

 
 

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