
Il presidente dell’associazione Il Piccolo Borgo di Palidoro denuncia la tardiva ordinanza dell’amministrazione
“Mi chiedo come sia possibile che qualcuno indisturbato, senza alcun tipo di problema, possa avvicinarsi a un oleodotto di tale importanza e creare un danno ambientale di questa portata” parla chiaro sulla questione sversamento cherosena Paolo Sbraccia, presidente dell’associazione Il Piccolo Borgo di Palidoro.
“Una cicatrice che ci porteremo avanti per anni e anni – tuona Sbraccia – la fauna del nostro Comune da giorni muore. Ci sono centinaia di carcasse sparse sulle spiagge e ai piedi dei canali. Il Rio Palidoro e l’Arrone sono compromessi. I nostri mari sono stati sventrati. Decine e decine di famiglie costrette ad abbandonare i propri appartamenti per i forti mal di testa causati dall’odore del cherosene”.
“In questo Comune continuiamo a preoccuparci di approvare delibere per la pace nel mondo, contro la bomba atomica e la fame in Africa e poi non siamo capaci nemmeno di evitare questo tipo di danni ambientali – incalza il presidente dell’associazione Il Piccolo Borgo di Palidoro – mi chiedo come sia possibile che l’ordinanza su Arrone e Rio Palidoro sia state firmata tre giorni dopo il primo incidente e 24 ore dal secondo. Bisogna cambiare passo. Siamo stufi di sentire ogni giorno che si approvino delibere di facciata, senza alcun tipo di valore, e poi vedere il nostro splendido territorio morire davanti ai nostri occhi senza poter far nulla per salvarlo.






