“Ho sentito il dovere pastorale di visitare le sorelle e i fratelli”
Il Vescovo di Porto-Santa Rufina e di Civitavecchia-Tarquinia, Gianrico Ruzza, accompagnato dal Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio, Stefano Anastasìa, e dalla Garante di Roma Capitale, Valentina Calderone, si è recato oggi in visita al Centro di permanenza per il rimpatrio (Cpr) di Ponte Galeria. Con loro la direttrice della Caritas diocesana di Porto-Santa Rufina, Serena Campitiello.
Monsignor Ruzza ha parlato con il responsabile della struttura, Enzo Lattuca, e con alcune persone nella struttura. Attualmente nel Cpr di Ponte Galeria si trovano 29 persone, 25 uomini e quattro donne.
“Come vescovo ho sentito il dovere pastorale di visitare le sorelle e i fratelli ristretti nel Centro di permanenza per il rimpatrio di Ponte Galeria nel territorio della diocesi di Porto-Santa Rufina” ha dichiarato in una nota Gianrico Ruzza.
“Di questa opportunità – prosegue – ringrazio la collaborazione del Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale per la Regione Lazio. Ho incontrato, parlando con loro, purtroppo attraverso le sbarre, persone logorate da lunghi tempi di attesa per un futuro incerto, giovani e adulti privi di attività quotidiane che possano mantenere viva la loro umanità“.
“Ritengo che uno Stato civile come il nostro, radicato nei diritti inalienabili della persona che sono sanciti dal dettato della nostra meravigliosa Costituzione, debba agire per tutelare fino in fondo la dignità della vita di ogni donna e di ogni uomo” conclude la nota di Gianrico Ruzza