
“E’ paradossale che adesso l’opposizione punti il dito contro il sindaco e il Comune per la vicenda del Da Vinci”
“Il tema della carenza di aule al Da Vinci, ma più in generale, della necessità di nuovi istituti superiori per le ragazze e i ragazzi di Fiumicino, è sempre stato a cuore all’amministrazione, anche se non competente per le scuole oltre le medie”. Lo dichiara la capogruppo di Leu in Consiglio Comunale, Barbara Bonanni.
“Il tema della scuola in generale – prosegue – ha rappresentato e rappresenta un impegno cruciale per l’amministrazione lo testimoniano le oltre 30 nuove aule costruite in questi anni, i tantissimi interventi sugli edifici scolastici di nostra competenza, il progetto di efficientamento energetico degli istituti, la gestione covid anche sul fronte dei trasporti pubblici i cui orari sono stati adeguati agli ingressi scaglionati durante l’emergenza. Grazie al PNRR, inoltre, sono previsti nuovi interventi a favore delle scuole della città“.
“Questo, ovviamente – sottolinea Bonanni – riguarda le scuole di competenza del Comune, dai nidi alle medie. Ma è stato il Comune a fronteggiare l’emergenza del Da Vinci quando mancavano le aule per l’agrario, cedendo i comodato gratuito alla Città Metropolitana i locali per 5 nuove aule”.
“E’, quindi, paradossale, che adesso l’opposizione punti il dito contro il sindaco e il Comune per la vicenda del Da Vinci. Tanto più che proprio il sindaco, ha individuato e suggerito la soluzione anche per quest’anno con le aule inutilizzate di Viale di Porto. Bene, infine – conclude Bonanni – che si sia individuata un’area da dare, sempre in comodato gratuito, alla Città metropolitana per la costruzione di un nuovo liceo a Fiumicino. La soluzione deve essere strutturale e non più emergenziale”.
“Conosco la vicenda molto bene – aggiunge la consigliera Paola Meloni (Pd) -. Forse sarebbe servita maggiore prudenza nell’accettare le nuove iscrizioni perché le aule della parrocchia Frassinetti, utilizzate fino allo scorso anno, erano in forse. Passata l’emergenza covid, infatti, quelle aule non potevano essere più utilizzate perché sono venute meno alcune deroghe fatte su alcuni parametri per permettere l’uso di locali che permettessero il distanziamento”.
“Nessun dirigente pubblico – aggiunge – avrebbe potuto prendersi la responsabilità, giustamente, di confermare aule non più idonee, né la politica può dire ad un dirigente di firmare un documento che non rispetta le regole”.
“A noi appare chiaro a chi stiano in capo le responsabilità di questa situazione, all’opposizione un pò meno, evidentemente. Ma ora è necessario lavorare tutti insieme per risolvere il problema. E questo ha fatto il sindaco, coinvolgendo la preside del Baffi, che ringraziamo per la disponibilità, e proponendo la soluzione alla Città metropolitana che, ricordiamo, è l’istituzione competente per gli istituti superiori. Purtroppo – conclude Paola Meloni – ai ragazzi e alle famiglie sarà chiesto di fare qualche sacrificio finché gli spazi di Viale di Porto non saranno pronti ad ospitare le lezioni“.