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Aeroporto, soppressione servizio Bus dipendenti

Oliverio (FIM-CISL): “Non può essere sempre il lavoratore a pagare il prezzo di una politica industriale”


Abbiamo ricevuto e pubblichiamo

A seguito della decisione, unilaterale, da parte dell’Azienda di sopprimere dal 01 ottobre 2016 il servizio bus per i dipendenti ritengo, nell’interesse di rapporti di lavoro chiari e collaborativi, di dover fare alcune richieste e precisazioni.
La facilitazione in oggetto, è inserita nel verbale di conciliazione (legge 11.8.1973 n° 533 – D.Lgs 31.3.1998 n°80) stipulato a seguito della cessione del ramo di Azienda “manutenzione mezzi” da Aeroporti di Roma a Simav, i contraenti sono appunto le due Aziende, il Lavoratore e la Commissione Sindacale di Conciliazione.
Quindi, ne consegue, che ogni modifica debba necessariamente prevedere una nuova discussione tra tutte le parti in causa, a meno che unilateralmente non si vogliano disdettare gli accordi sottoscritti quattro anni fà.
 
La possibilità di sopprimere tale servizio per il lavoratore, come sancito dagli accordi sottoscritti dalle parti, è prevista solo nel caso in cui la linea del bus cessi la sua attività (e non risulta che sia cosi, anzi altri dipendenti di altre società continuano ad usufruirne), oppure il costo a carico dell’Azienda superi il valore concordato durante gli accordi.
 
Visto che nella disposizione non viene specificata la motivazione, nell’ottica di massima trasparenza, ritengo doveroso sapere appunto a quale titolo viene tolto un servizio che spetta al lavoratore.
Al netto delle discussioni sulla mobilità sostenibile, sappiamo bene che per molti scegliere il parcheggio comporta non poche difficoltà, vista la drammatica carenza di posti disponibili per i dipendenti.
Stesso di discorso va fatto sul treno, non sempre il lavoratore è nella condizione di poter usare il treno senza stravolgere quella che è la sua quotidianità legata a come si è organizzato la vita in base alle scelte che ha fatto negli anni scorsi.
 
Ritengo questa puntualizzazione non semplice “aria fritta” ma un modo per difendere, anche da eventuali altri “attacchi” quelli che sono gli accordi e i diritti ACQUISITI (non privilegi) dai lavoratori aeroportuali in oltre 30 anni di battaglie.
Registriamo inoltre, ad oggi, il mancato passaggio ad 8 ore del personale che è inquadrato a 6, come invece sarebbe dovuto accadere a partire dal 01 settembre.
Oltre a tutto ciò si stanno diffondendo sempre più delle voci “incontrollate e non verificate” sul possibile mancato rinnovo di 2 lavoratori, con contratto di lavoro a tempo determinato, in scadenza al 30 settembre e che operano sulla conduzione e manutenzione del servizio ETV (sistema automatizzato di smistamento merci) a Cargo City, svolto su commessa di Aeroporti di Roma.
Questo, naturalmente, sta generando tra i due lavoratori un senso di inquietudine e insicurezza. Ricordo, che questi lavoratori sono altamente specializzati, formati per operare in modo autonomo e altamente professionale e quasi quotidianamente si trovano a dover operare con spirito di sacrificio e generosità ben oltre quello che sarebbe dovuto. Inoltre hanno nel corso degli ultimi 24 mesi subito più rinnovi contrattuali.
 
Quindi, credo che potrebbe essere utile, per scacciare queste voci e ridare sicurezza rinnovare il contratto di questi lavoratori (che ormai non sono più dei “ragazzini”) quanto prima e comunque prima rispetto alla scadenza naturale.
Sappiamo bene che la situazione è molto critica, ma non può essere sempre il lavoratore a pagare il prezzo di una politica industriale evidentemente carente e di scelte che, dopo quatto anni si stanno rivelando azzardate.
Oggi ci troviamo ad avere un fatturato che è generato in massima parte delle commesse di chi ha ceduto (?!) il ramo di azienda (Aeroporti di Roma), e questo la dice lunga sui buoni (o cattivi….) propositi di quattro anni fà durante la fase di cessione.
 
Ci auspichiamo per il futuro maggiore chiarezza e focus su sviluppo e acquisizione contratti, linfa vitale per la stabilità occupazionale.
 
Giovanni Oliverio
Sindacalista FIM-CISL e componente del direttivo regionale di Roma e Lazio
 
 
 
 
 
 
 
 

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