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Stop auto inquinanti: la decisione si allarga in tutta Italia

La bassa qualità dell’aria dovuta agli alti livelli di smog, i cambiamenti climatici e la necessità di abbandonare gradualmente i combustibili fossili per evitare nuove crisi energetiche. Questi i principali fattori che hanno portato l’Unione Europea a fermare la produzione di veicoli inquinanti, alimentati a diesel o benzina, entro il 2035, per poter guardare al futuro con maggiore ottimismo, in particolare per le nuove generazioni.

Una decisione che è stata accolta anche dall’Italia con alcuni Comuni che hanno intrapreso già delle azioni decise per ridurre la circolazione di auto vecchie e inquinanti nelle aree a maggiore concentrazione urbana, per abbassare le emissioni nocive e migliorare la qualità della vita dei cittadini.

Un’iniziativa che ha vissuto un’accoglienza positiva da parte delle comunità ma che in molti casi non considerata in modo favorevole, essendo collegata a una massiccia sostituzione di mezzi obsoleti, che rappresentano la maggioranza dell’intero parco circolante italiano.

Dopo Milano e Roma, tocca a Firenze

Tra i casi più noti relativi allo stop di auto inquinanti troviamo certamente Milano e Roma, ma esistono anche realtà cittadine più piccole che hanno preso la stessa decisione. Tornando a parlare di grandi centri urbani, anche Firenze ha optato per il blocco totale delle auto diesel, introducendo il blocco alla circolazione per i veicoli alimentati a gasolio Euro 5 più vecchi, in determinate zone del capoluogo toscano.

Il blocco è frutto di un’analisi sulla qualità dell’aria e sui livelli di biossido di azoto che, seppur migliorati nei primi mesi del 2023 confrontati con il recente passato, riducendosi a una concentrazione di 45 microgrammi per metro cubo rispetto ai 53 microgrammi della media degli ultimi quattro anni, risultano essere ancora troppo elevati in base agli obiettivi fissati da Comune e Regione, dovendo scendere fino a 43 microgrammi.

Da qui la soluzione dello stop degli Euro 5 Diesel immatricolati tra il 2009 e il 2011 nei quartieri più centrali di Firenze, dove era già in vigore il blocco per gli Euro 4. I limiti per gli Euro 5 sono scattati lo scorso primo giugno ed è scaglionato, per evitare il totale stop della circolazione.

E se ad oggi, i cittadini proprietari di questi veicoli non potranno circolare più in centro e zone limitrofe, come sottolineato dal Comune, gradualmente il divieto si estenderà ai restanti quartieri della città fino a diventare totale. In quest’ottica, per poter continuare a girare nel contesto urbano, inevitabilmente aumenterà la vendita auto elettriche a Firenze, o anche ibride, se immatricolate prima del fatidico 2035.

Le auto elettriche in Italia

Come accennato in precedenza, l’Italia, sebbene le statistiche degli ultimi mesi testimoniano un grande balzo in avanti, con un trend positivo che va oltre il 40% rispetto allo scorso anno, ha ancora un numero molto limitato di veicoli totalmente elettrici, solo lo 0,4% sul totale del parco circolante nostrano. Un dato che cresce notevolmente contemplando anche i modelli ibridi, salendo a 4,3%.

Le Regioni che hanno più auto elettriche sono la Lombardia, la Toscana e il Veneto, mentre a livello cittadina la prima è Trento, seguita da Firenze e Bolzano.

Per poter aumentare il numero di auto elettriche in Italia, la via più indicata resta quella degli incentivi e delle agevolazioni fiscali, senza contare la possibilità di sottoscrivere assicurazioni meno onerose, ma qui entriamo nell’ambito privato e lo Stato non ha modo di intervenire al riguardo.

Altro modo per incentivare la mobilità elettrica è quello di rafforzare il sistema di ricarica, installando nuove colonnine e servizi di ricarica rapido. Una evidenza ben compresa dai Comuni che hanno infatti approvato piani per consolidare la rete e offrire al cittadino l’opportunità di ricaricare la batteria della propria auto in modo semplice e veloce, senza doversi spostare troppo o attendere troppo tempo

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