Proteggere il patrimonio può essere un bisogno imprescindibile per una società o per una singola persona: per raggiungere questo obiettivo si può contattare una società come J&M (il cui sito web è Trustpatrimoniale.com), che mette a disposizione diversi tipi di programmi di protezione in grado di soddisfare qualsiasi tipo di richiesta. Ne è un esempio il trust, che si basa su regole specifiche determinate dal soggetto che lo istituisce – il disponente – nell’ambito del contesto normativo rappresentato dalle leggi italiane e straniere in vigore e dalla Convenzione dell’Aja. Sono diversi gli effetti caratteristici che derivano da un trust: non solo l’intestazione del patrimonio al trustee, che pure non diventa un vero e proprio proprietario, ma anche la sua separazione e la sua gestione fiduciaria, responsabilizzata e vincolata.
Lo studio di J&M concorda con i propri clienti il tipo di trust patrimoniale più adatto a seconda dei casi: può trattarsi, per esempio, di J&M Protective Trust Programme, che è concepito per la segregazione dei patrimoni immobiliari e dei patrimoni mobiliari, ma anche di J&M Global Solution Programme, che invece è destinato agli imprenditori che hanno intenzione di tutelare i propri capitali, senza dimenticare J&M Turnaround Strategy, per la gestione delle crisi di impresa.
Trust patrimoniale: cos’è veramente?
Il trust può apparire come una novità degli ultimi tempi, anche perché si tratta di uno strumento di cui pochi professionisti parlano, ma in realtà ha una storia decisamente lunga alle spalle: è, infatti, un istituto antico, presente addirittura in epoca medievale. Il principio di funzionamento non è complicato: un disponente decide di trasferire a un soggetto terzo alcuni beni (può essere la totalità del suo patrimonio o solo una parte). Il soggetto terzo, che è il trustee, si impegna ad amministrare e a gestire il fondo che viene realizzato per i beneficiari: è a loro che i beni saranno trasferiti in seguito, tenendo conto dello scopo stabilito all’interno dell’atto di trust.
Questo strumento giuridico, quindi, consente di strutturare in maniere differenti posizioni giuridiche fondate su legami fiduciari: non si può parlare di un modello di trust unico né di una versione valida per tutti, visto che sono numerosi gli schemi possibili che possono essere realizzati e messi a punto. Le posizioni giuridiche, nella maggior parte dei casi, sono tre: il disponente, l’amministratore e il beneficiario. Il disponente può essere conosciuto anche come grantor o come settlor, ed è chi istituisce e promuove il trust. L’amministratore, invece, può essere conosciuto anche come trustee, ed è la figura a cui i beni immobili e/o mobili del disponente vengono intestati, affinché li gestisca sulla base delle regole del trust. Il beneficiario, infine, può essere conosciuto anche come beneficiary. C’è, a dire la verità, una quarta posizione giuridica, che però non sempre è presente, ed è quella del cosiddetto protector, cioè il guardiano.