RIFLESSIONI SULLA RESISTENZA
Una mattina mi son svegliato
Bella ciao bella ciao
Bella ciao ciao ciao
Una mattina mi son svegliato ed ho trovato l’invasor
Resistenza.
Mi è stato chiesto di scrivere un tema su questo argomento e la prima idea che ho avuto è stata il risuonare delle parole della canzone Bella Ciao nella mia mente.
Sì, perché, quando ci hanno portato a visitare le Fosse Ardeatine non ho potuto fare a meno di pensare a come potesse sentirsi un ragazzo della mia età di fronte ad un ‘occupazione straniera così violenta e feroce.
O partigiano portami via
O bella ciao bella ciao
Bella ciao ciao ciao
O partigiano portami via che mi sento di morir
Un’occupazione così imponente da pretendere di limitare il pensiero dei giovani sottoponendoli , sin dalla tenera età, ad una rigida educazione che vedeva come fondamento la venerazione del partito fascista.
Questa imponente barriera, data da una ferrea educazione ottenne però esattamente l’effetto contrario : i giovani continuavano infatti a pensare, anche se non in modo esplicito e il fatto di non poter esprimere i propri pensieri fungeva solo da motivazione per poter reagire, opponendosi in modo ancora più vigoroso.
E se io muoio o partigiano
O bella ciao bella ciao
Bella ciao ciao ciao
E se io muoio o partigiano tu mi devi seppellir
Di fronte a tanta brutalità e mancanza di libertà sarebbe facile fuggire, ma è nell’indole umana reagire per non soccombere e difendere i propri ideali con orgoglio.
E seppellire, lassù in montagna
O bella ciao bella ciao
Bella ciao ciao ciao
E seppellire lassù in montagna sotto l’ombra di un bel fior.
Questa strofa mi ha ricordato il fiore preferito da Giacomo Leopardi : la ginestra che è il primo segno di vita che rinasce dopo la distruzione di un’eruzione vulcanica. Il fiore che rinasce è quello che ogni giovane vuole rappresentare parlando di speranza, cambiamento e felicità che genera da esso.
I cambiamenti però si sa, comportano dolore : basta infatti pensare alla crescita e di conseguenza all’abbandono della propria casa. Sta però a noi trasformare quel dolore in energia e non in una lastra che ci ostacola non permettendoci di esprimere le nostre idee, anche se talvolta questo può avere un prezzo molto caro.
E questo è il fiore del partigiano
O bella ciao bella ciao
Bella ciao ciao ciao
E questo è il fiore del partigiano morto per la libertà
Ogni rivoluzione, ogni cambiamento o forma di evoluzione ha avuto alle spalle una sia sanguinosa che non viene spesso ricordata se non per il benessere successivo, proprio come di un temporale viene ricordato solo l’arcobaleno.
Molto spesso, al giorno d’oggi i giovani danno per scontato molte cose : i diritti dei lavoratori, la libertà d’espressione e il suffragio universale, che sono il frutto di tanta sofferenza e lotte per i diritti che ancora oggi in alcuni paesi sono ancora in divenire.
Valente Sofia, 3L
I.C. Lido del Faro






