La Resistenza.
Cos’è la resistenza?
Prima di questo percorso storico indetto dal comune, si , sapevo cos’era a grandi linee, ricordavo solo che fu un movimento, formato da persone comuni, che si batterono contro i nazifascisti, ma non sapevo altro; ora so cosa vuol dire e ciò che è stato …
Il giorno 1 dicembre io e la mia classe ci siamo recati alla scuola secondaria di Porto Romano per vedere e per ascoltare le “storie” della signora Tina Costa riguardanti la resistenza; fu li che ebbi il primo vero approccio con la resistenza italiana.
Questa splendida signora ci ha raccontato della sua intepida infanzia da “staffetta partigiana” e ciò che visse durante la Seconda Guerra mondiale.
In quel momento io e la mia classe non avevamo ancora avuto a che fare con la guerra sopracitata, ma con parole concise, senza troppi giri di parole, e senza renderla noiosa, Tina ci ha fatto capire cos’è stata.
Ci ha descritto il suo ruolo, i suoi sentimenti per filo e per segno, con tutte le migliaia di sfumature di colore, e nei suoi racconti mi sono immedesimata in lei, una semplice bambina, con tutta la vita davanti , pronta a sacrificarla per gli altri.
Non era per niente facile il suo “lavoro”, con tutti quei pericoli che le giravano intorno, ma lei, da grande eroina, è riuscita a farcela, ed altrettanto eroico, è stato raccontarcelo …
Non credo sia stata una cosa cos’ semplice, tuttavia con il suo spirito giovanile è riuscita a parlare ai nostri cuori e a farci riflettere su questioni che ancora oggi, nonostante siano passati cosi tanti anni, ci riguardano ancora.
Un altro incontro faccia a faccia con la resistenza italiana, qfu quando andammo a vedere uno spettacolo basato sulla Seconda Guerra Mondiale e che in parte parlava anche di questa.
La recitazione, accompagnata dalla bellissima voce di una ragazza, interpretante una famosa cantante ebrea, mi hanno fatto percepire i dolori e le ingiustizie subite.
Tra le mille vicende quella che più mi ha commosso è stato la scena del bombardamento di San Lorenzo; il dolore di una madre per la figlia morta, le speranze che qualcuno si fosse salvato, venivano infrante via via con il passare del tempo …
Un incontro altrettanto toccante fu quando ci siamo recati alle Fosse Ardeatine.
Anche essa fu una giornata fatta di emozioni e sentimenti diversi , e fu li che capii ciò che fecero adolescenti , addirittura della nostra età e adulti ; in fondo come già detto precedentemente erano persone comuni, con una famiglia, un lavoro, ma sacrificarono la loro vita per la nostra …
Ecco, tutto questo ci dovrebbe far riflettere sia sull’altruismo e la generosità, ma anche sulla cattiveria di certe azioni e sull’importanza della memoria …
Ci hanno spiegato cosa fece la resistenza italiana, e quale fu la reazione nazista (uccidendo dieci italiani per ogni nazista ucciso).
Fu un’orrenda carneficina in cui morirono migliaia di persone, soprattutto ebrei e cristiani.
In queste fosse sono contenuti circa 335 martiri, solo uomini, e nove di essi non ancora identificati, chiamati ignoti.
Tra a commozione più totale ed il ricordo così vivo, anche dopo tanti anni, il sentimento che emergeva maggiormente era il dolore misto a rabbia.
La domanda che tutti ci ponevamo era “perchè?”
Perché uccidere, perché maltrattare, perché odiare …
Non sapevamo darci una risposta ed anche ora mi chiedo come si possa seguire un uomo che si sapeva avrebbe portato a tutto questo …
Ed ora chiedo a voi …
“PERCHE’?”
Piergiovanni Valentina, 3M
I.C. Lido del Faro






