di Elisa Josefina Fattori
 
La curcuma è una radice della famiglia dello zenzero e nasce come spezia medicamentosa. Nella medicina ayurvedica i preparati di curcuma sono usati per contrastare le patologie infiammatorie e neurodegenerative.

La via della curcuma – misteriosa e taumaturgica – parte da molto lontano, come tutte le radici partorite dalla nostra madre terra: gli antichi Veda consideravano la curcuma una spezia fondamentale nelle cure; era legata ai rituali indù per il suo colore giallo, correlato alla benefica potenza del sole; veniva usata per tingere artigianalmente le stoffe dei monaci di HariKrishna e dei monaci tibetani. Già seicento anni fa la medicina ayurvedica faceva largo uso della curcuma (chiamata tumeric), mentre tutt’ora è usata per truccare le spose indiane e nel mondo orientaleè considerata basilare per le sue virtù terapeutiche.
 
La preziosa curcuma, che gli hawaiani chiamavano “pioggia di sole”, oggi ha assunto un ruolo fondamentale nella medicina d’integrazione occidentale diventando il quotidiano alleato del nostro sistema di contrasto allo stress infiammatorio ossidativo: il sovraccarico tossinico derivante dai fattoti ambientali (come radiazioni, pesticidi, sostanze chimiche e metalli pesanti) spesso è complice alleato delsovraccarico alimentare (zucchero, proteine, grassi polinsaturi, alcool) generando uno stato infiammatorio cronico: un pò come se si gettasse benzina sul fuoco.
 
Un importante studio pubblicato su “Annals of New York Academy of science: inflaming-aging, an evolutionary perspective on immunosenescence” ha appurato che un’infiammazione cronica di basso grado accomuna la maggior parte delle malattie degenerative. In questo quadro, un organismo affetto da infiammazione cronica di base potrebbepotenzialmente essere soggiogato da meccanismi pluri-infiammatoriquali: radicali liberi, fattori di crescita anomala cellulare, iperproduzione di cortisolo con la primaria conseguenza di insulino-resistenza.
 
Inoltre la costante esposizione agli antigeni ambientali mina una corretta risposta immunologica, diminuendo la capacità di reazione agli stress esogeni e causando un costante status d’infiammazione di basso grado. Ciò induce una scarsa comunicazione cellulare dei trasmettitori di difesa che attaccano erroneamente, producendo cortisolo in modo esponenziale.
 
Gli effetti dell’eccesso di cortisolo sono una delle cause principali del dismetabolismo e della riduzione della risposta immunitaria, antivirale ed antitumorale:questo stimola il sistema infiammatorioe ritardai processi riparatori, causando la riduzione dell’assorbimento calcico a livello intestinale,dell’assorbimento di acqua, sodio e potassio nell’equilibrio renale, provocandol’aumento dell’ipertono muscolare (fautore dei picchi di rialzo pressorio) edeterminando l’inibizione dell’ormone della crescita e l’alterazione della funzionalità tiroidea.
 
Al di là del corredo genetico e del fatto reambientale, per contrastare l’infiammazione di base, catalizzatrice di molte patologie cornico degenerative, occorre una corretta alimentazione, una buona e costante attività fisica e la corretta gestione dello stress.
 
Quindi la curcuma si rivela una valida alleata per contrastare l’artrite, l’artrosi, la colite, la neurodegenerazione, il sovrappeso, l’iperproduzione di cortisolo, la depressione secondaria,la fibromialgia, e per favorire l’eliminazione dei metalli pesanti e la detossificazione epatica soprattuttoin questo periodo storico-ambientale, minato dal nuovo virus della specie “corona” i cui processi infiammatori altamente degenerativi possono svilupparsi in modo galoppante e repentino in organismi affetti proprio da infiammazione cronica di base ed eccesso di cortisolo.
 
Dott.ssa Rita Farinato titolare della Farmacia "Farinato" via Trincea delle Frasche 211 (Fiumicino)