Ormeggiato nella Darsena di Fiumicino il suo Endurance 35, battezzato “Elbereth”, per i lavori di messa a punto
di Dario Nottola
Coinvolge anche Fiumicino la sfida del noto navigatore francese, Patrick Phelipon, per la Golden Globe Race, il giro del mondo in solitario senza scalo che prenderà il via il prossimo 16 giugno da Falmouth, Cornovaglia, nel sud dell’Inghilterra. Phelipon ha fatto partire proprio da Fiumicino il conto alla rovescia all’evento con i lavori di messa a punto del suo Endurance 35, battezzato “Elbereth”, ormeggiato ora nella Darsena portuale che, da domani, saranno infatti effettuati, e per diversi giorni, al cantiere di Fiumicino della C-Catamarans, un’eccellenza locale nella costruzione di catamarani.
La regata intorno al mondo in solitario senza scalo sarà sulle orme di Sir Robin Knox-Johnston, il navigatore inglese che esattamente 50 anni fa concluse, per primo, questa impresa nella Sunday Times Golden Globe Yacht Race. Il più “italiano” dei navigatori francesi ripercorrerà così la rotta seguita nel 1968. Lo spirito di partecipazione a questa vera e propria avventura è lo stesso di allora: imbarcazioni di serie di circa 10 metri (progettate prima del 1988), nessuna tecnologia moderna (solo un sestante), il desiderio di affrontare i mari del mondo – anche quelli più pericolosi – solo con le proprie forze e la propria volontà.
Patrick Phelipon naviga dall’età di 10 anni, da sempre opera nel campo della vela d’altura, sia come atleta che come progettista, e questo non sarà il suo primo giro del mondo a vela poiché già nel 1973 fece parte dell’equipaggio del Penduick VI di Eric Tabarly nella prima edizione della Whitbread Round The World Race, giro del mondo a tappe con equipaggio.
“Quando ho saputo che ci sarebbe stata questa regata – sottolinea Phelipon – mi ha subito entusiasmato l’idea di ripartire dal principio con una barca attrezzata come quelle degli inizi della mia grande passione per il mare e soprattutto per la vela, di ritrovare un ritmo dettato dalla natura senza volerlo modificare con sistemi moderni che no lasciano spazio all’avventura. Mancano poco meno di sei mesi alla partenza e per completare la preparazione di Elbereth l’ho trasferita dal Porto di Pisa, che mi ha finora ospitato, al cantiere C-Catamarans di Fiumicino dove a breve verrà alata e messa in secca per iniziare i lavori necessari alla sua ottimizzazione. Ho scelto questo cantiere in quanto ne sono già consulente tecnico: rappresento l’interfaccia fra il cantiere ed il progettista in tutte le fasi di costruzione dei catamarani che qui si realizzano”.
La partenza per i 30 concorrenti ammessi avverrà, esattamente come nel 1968, a Falmouth ed il vincitore sarà il navigatore che per primo vi farà ritorno. Verranno messe in palio 75.000 sterline, ripartite tra i primi tre classificati. I partecipanti circumnavigheranno il globo in senso antiorario, superando i tre grandi capi – il Capo di Buona Speranza (Sudafrica), Cape Leeuwin (Australia) e Capo Horn (Cile) – senza poter scendere, durante la navigazione nell’Oceano Pacifico, al disotto del 50° parallelo.
Pochi gli strumenti tecnologici permessi e forniti dall’organizzazione, tra cui il sistema di navigazione satellitare non accessibile però ai partecipanti e un GPS portatile chiuso in una scatola sigillata da utilizzare solo in caso di emergenza.
Patrick Phelipon, 65 anni, ha preso parte alla sua prima crociera a 10 anni in equipaggio con il padre: da subito la sua passione per il mare nasce è nata e cresciuta con lui, così pure il suo desiderio di disegnare le barche con cui navigare.
In Italia ha conosciuto Cino Ricci che lo ha poi chiamato per regatare con la barca di Raul Gardini. Dopo esperienze in Mediterraneo ha partecipato alla Whitbread Round the World Race del 1973 (giro del mondo in equipaggio, quella che ora si chiama Volvo Ocean Race) con il famoso navigatore francese Eric Tabarly.
Nel suo palmares conta la partecipazione a regate come la Middle Sea Race a Malta, il SORC in Florida, l’Admiral’s Cup, in Inghilterra (compresa di nuovo la regata del Fastnet, quella disastrosa del 1979), varie Half Ton CUp, One Ton Cup e, non ultima la partecipazione alla 500×2 in Adriatico.
Parallelamente alla sua attività agonistica Patrick Phelipon continua anche quella di designer e di esperto nella costruzione di barche compreso il progetto del famoso e rivoluzionario “Effraie”, minitonner armato a cat che sbaragliò tutti gli avversari, conquistando il titolo di campione mondiale nella prima edizione della Miniton Cup disputata a La Rochelle nel 1977.
L’idea di riproporre la Golden Globe Race è del navigatore australiano Don McIntyre, che ha pensato di organizzare una regata dal sapore della tradizione di quegli anni. Le barche ammesse perciò non saranno dei mostri tecnologici a cui ci hanno abituato le regate dei giorni nostri, ma barche di serie in vetroresina, di lunghezza compresa tra i 32 e 36 piedi, progettate prima del 1988 e con dislocamento minimo di 6.200kg, caratterizzate da chiglia lunga con timone incorporato. Insomma, barche piccole e piuttosto lente.
FOTO GENTILMENTE CONCESSA da Fabio Taccola
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