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Fiumicino: il 3 luglio in scena lo spettacolo teatrale “B&B La Bugia”

La pièce riadattata dall’associazione Teatrando di Fiumicino è realizzata con la collaborazione del comune di Fiumicino


di Valentina Fiordalice
 
Appuntamento con il teatro il prossimo 3 luglio a Fiumicino. Debutta alle 21.00 a Villa Guglielmi, la commedia B&B La Bugia, commedia divertente portata in scena dall’associazione Teatrando in collaborazione con il Comune di Fiumicino. Sul palco presenti Marzia Apuzzo, Michela Bonin, Simona Borghese, Francesca Brigante, Gianni Caruso, Mariella Chessa, Paola D’Orio, Laura Fasano, Giacomo Giulio Imbrò, Massimiliano Fares, Oksana Maliseva, Enza Paciello, Silvano Scapellato, Anna Starosa, Anna Rita Salvatori e Therese Valenza. Alla regia Alessandro Moser e Giusy Di Francesco. La supervisione Artistica è di Antonia Di Francesco.
 
La pièce è un riadattamento in chiave contemporanea da “L’albergo del Libero Scambio” di Georges Feydeau.
 
In una abbiente villa romana dell’Olgiata i coniugi Pingletti, la signora Angelica e il costruttore Benito, ricevono la visita dei loro vicini di casa, l’ingegner Pagliardini e la consorte Marcella. La loro è una coppia sull’orlo del precipizio, assopita dall’eccessiva dedizione del marito al suo lavoro e dalle conseguenti insoddisfazioni della moglie. Nonostante Pingletti e Pagliardini siano colleghi e amici, il costruttore Benito propone a Marcella, moglie insoddisfatta del suo vicino, di consumare una notte d’amore insieme come vendetta per la mancanza di attenzioni. Marcella, dapprima perplessa, accetta l’ appuntamento per quella sera stessa in un vicino B&B famoso per incontri clandestini.
 
Quel B&B, purtroppo, pare sia infestato da presenze sovrannaturali ed è stato chiamato proprio il marito di Marcella, l’Ingegner Pagliardini, in qualità di perito comunale, a passarci una notte per appurarsi delle stranezze del posto.
 
La proprietaria della struttura, Pupetta, è una Signora devota alla Madonna, che suo malgrado ha visto trasformarsi la sua attività in un covo di fedifraghi e abitato da spiriti. Assieme all’inserviente francese, la Signora Paulette, gestisce, accoglie e regola il traffico nelle sue stanze. Dove passa chiunque: una cantante lirica russa, una professoressa morosa con un esaurimento nervoso, coppie clandestine e la metereopatica Avvocato De Guerra, carissima amica della signora Pingletti, con le sue tre figlie. In una iperbolica notte di coincidenze si incontreranno tutti al B&B, compreso Massimino, nipote universitario di Pagliardini che ha scelto proprio quel B&B per la sua iniziazione alla vita da adulto con Vittoria, domestica di casa Pingletti. E i fantasmi…? Soltanto una giovane Commissaria di Polizia, la Franchi, riuscirà a districarsi tra gli equivoci di questo microcosmo grottesco, e a ricomporre l’apparente stabilità precaria di ognuno, pagata a caro prezzo!
 
“Dietro il roboante e appariscente gioco teatrale – spiega il regista Alessandro Moser – fatto di equivoci, ritmi serrati ed incontri imprevisti, dei vaudeville francesi di fine Ottocento, si nascondeva una feroce satira nei confronti degli usi e costumi dell’aristocrazia rampante di quel periodo storico. Istituzioni matrimoniali di facciata, integrità morali vacillanti e primi indizi di un sistema sociale basato sulla stratificazione economica trovavano la loro rappresentazione in un teatro di intrattenimento rivolto proprio a quel ceto che frequentava i caffè teatro dell’epoca. Un teatro già moderno, ironico e pungente, che, con apparente leggerezza, restituiva un’immagine stilizzata della società a cui si rivolgeva,  e quindi assolutamente contemporaneo. Mettere in scena oggi questo tipo di drammaturgia significa operare un appurato adeguamento con la nostra realtà ancora più complessa e stratificata, nella quale i ceti sociali si fluidificano, le questioni etiche e morali si allargano e il senso del comico si indurisce. Ciò che mi ha sorpreso in questo percorso – prosegue Moser – è l’autenticità e la generosità con la quale i partecipanti al corso, per la maggior parte nella loro seconda giovinezza, si sono messi a disposizione, attenti, appassionati, incuriositi, pieni di stimoli, con una vivacità da fare invidia alle nuove generazioni, e sicuramente splendido esempio per noi, non ancora quarantenni, che in questo percorso li abbiamo guidati. E’ bellissimo vedere come l’appuntamento settimanale sia stato motivo di unione, confronto, socialità, divertimento, e come avere una passione possa, in una comunità, raggiungere obiettivi che sembrano all’ inizio difficilissimi e che invece – conclude Moser – diventano un grande impulso alla vita”.
 
 
 
 
 
 

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