
CAL: “L’Amministrazione Comunale chieda la riattivazione della fermata nella stazione di Porto”
“Il ripristino di una fermata del treno alla vecchia stazione di Porto, come proposto dal Presidente Commissione Turismo Maurizio Ferreri, sarebbe una parziale ‘riparazione’ al fatto increscioso di molto tempo fa” lo dichiara il Direttivo Comune Autonomia Libertà.
“Per comprendere questa affermazione – prosegue il Direttivo – è necessario ricordare alcuni passaggi. L’Amministrazione Comunale di Fiumicino, anni fa, accettò che la vecchia stazione di Fiumicino fosse cancellata. Ancora oggi ci domandiamo quali siano stati i motivi. Se le ferrovie avevano bisogno di fare cassa, vendendo l’area su cui si sviluppava la stazione con tutti gli annessi e connessi, avrebbe potuto soltanto modificare l’accesso ferroviario e il modello di treno. Al posto della tradizionale ferrovia che, per più di 100 anni aveva servito Fiumicino, si poteva, ed aggiungiamo si doveva, introdurre una metropolitana ‘leggera’, costruendo la stazione sotto il livello stradale.
Fiumicino avrebbe mantenuto la sua stazione e avrebbe anche aumentato il valore immobiliare e commerciale di tutta la zona. Nessuno venga a dire che non si poteva fare! Basta guardarsi in giro”.
“Dopo la perdita del servizio – ricorda il Direttivo CAL – si fecero delle manifestazioni per riavere una stazione ferroviaria. Contro chi si manifestava ancora è da comprendere comunque da esse, si ottenne soltanto il passaggio gratuito tramite bus, dalla sede comunale all’Aeroporto Leonardo da Vinci. E anche questo servizio dopo pochi anni è stato soppresso. Da allora per i cittadini e soprattutto i pendolari è iniziata una vera via Crucis. Mentre tutti i politici, sia ieri che oggi, invocano a gran voce di limitare l’uso del mezzo privato per gli spostamenti ed usufruire del trasporto pubblico, i fiumicinesi sono stati costretti a fare un uso ancora più massiccio dell’automobile. Chi vuole prendere il treno in aeroporto, ad esempio, non può che farsi accompagnare in automobile da un amico o familiare, in mancanza di un accompagnatore deve recarsi alla stazione di Parco Leonardo. Se invece il cittadino o un turista volesse prendere un autobus per recarsi in aeroporto e da lì prendere il treno per Roma, per loro inizia un vero calvario, bus che partono ogni 40 minuti (nei giorni feriali e quando non saltano le corse), orari del treno non raccordati con orari dei bus e poi, arrivato in aeroporto, il cittadino non sa a chi potersi rivolgere”.
“Senza voler scrivere molte pagine di lamentele, sembra opportuno che l’Amministrazione Comunale faccia una prima azione chiedendo immediatamente alla Regione Lazio la predisposizione della fermata nella vecchia stazione di Porto, come proposto dal Consigliere Maurizio Ferreri – ribadisce il Direttivo CAL – anche se lo scheletro della vecchia stazione di Porto, sembra ricordare a noi tutti come si buttano via i soldi pubblici! Una seconda azione consiste nel chiedere l’unificazione del prezzo del biglietto ferroviario. I fiumicinesi che partono dall’aeroporto o da Parco Leonardo sono costretti a pagare un prezzo più alto rispetto a quello che paga chi parte dalla stazione Fiera di Roma. Questo solo perchè prendono il treno nel Comune di Fiumicino. In più c’è l’aggravante che il biglietto acquistato all’Aeroporto o a Parco Leonardo non può essere utilizzato sui mezzi pubblici di Roma, come la Metropolitana, tram e autobus”.
“Come si può comprendere – aggiungono – in Italia, ogni problema ed ogni situazione che si dovrebbe risolvere con il solo buonsenso, si complica e si aggroviglia a tal punto che per risolverlo, sempre se ci si riesce, è necessario sudare le fatidiche sette camice. Nella stessa direzione deve essere inserito anche il fatto che sia stata istituita una linea diretta Aeroporto-Roma Termini, con il costo del biglietto molto alto. Qualcuno ha pensato a come far utilizzare questa linea ai residenti ad un costo normale, proprio in virtù del fatto che ad essi è stata tolta la stazione ferroviaria? La Regione Lazio cosa pensa di tutto questo, dal momento che il sistema regionale gestito da Trenitalia viene finanziato dalla stessa per 15milioni di treni-km annui? La Regione è a conoscenza di quello che avviene nel proprio territorio? Altrimenti diventa necessario chiedersi anche il motivo della sua esistenza. Ma veramente servono ancora le Regioni o sono i Comuni che devono tornare ad essere gli organi che rappresentano, conoscono e tutelano (almeno ci provano ) i diritti dei propri cittadini amministrati?” ha concluso Direttivo Comune Autonomia Libertà.