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Tensione sul linguaggio politico a Fiumicino: botta e risposta tra opposizione e maggioranza

Il caso social che coinvolge l’assessore D’Intino riaccende il confronto tra i gruppi consiliari

 

di Fiumicino Online

 

Si accende il confronto politico a Fiumicino dopo le dichiarazioni dei consiglieri comunali di opposizione, che attaccano l’assessore Vincenzo D’Intino per alcune espressioni pubblicate sui suoi canali social. Secondo i firmatari, il linguaggio utilizzato dall’assessore — frasi come “che je famo? J’annamo a staccà la capoccia?” e l’appellativo “luridi ipocriti” rivolto a chi dissente dalle sue posizioni — rappresenterebbe “un livello inaccettabile per un rappresentante delle istituzioni” e sarebbe “incompatibile con il ruolo pubblico ricoperto”.

 

L’opposizione sottolinea inoltre come non si tratti di un caso isolato, ricordando altri episodi in cui l’assessore avrebbe rivolto accuse infondate ai gruppi di minoranza, arrivando a definirli “ladri”. Un atteggiamento che, secondo i consiglieri, contrasterebbe apertamente con la recente partecipazione dell’assessore ad iniziative contro la violenza sulle donne: “Chi promuove messaggi di rispetto e non violenza dovrebbe essere il primo a utilizzare un linguaggio coerente e privo di aggressività”, si legge nella nota.

 

Per queste ragioni l’opposizione chiede l’intervento del Sindaco e invita l’assessore D’Intino a rassegnare le dimissioni, auspicando “un confronto civile, dignitoso e responsabile, all’altezza della città di Fiumicino”.

 

LA REPLICA DELLA MAGGIORNZA Immediata la risposta dell’amministrazione comunale. A intervenire è Massimiliano Catini, capogruppo della Lista Civica Baccini, che definisce le accuse “l’ennesima polemica costruita ad arte dalla sinistra per generare un caso morale attorno a una frase dell’assessore riferita a gravi fatti di cronaca che riguardano la sinistra stessa”.

 

Secondo Catini, l’opposizione avrebbe volutamente spostato l’attenzione su una frase dell’assessore “nel tentativo evidente di oscurare le implicazioni politiche che coinvolgono il PD”. Un comportamento ritenuto “ricorrentemente, utilizzato — sostiene la maggioranza — per mettere alla gogna l’amministrazione e defilarsi dalle proprie responsabilità”.

 

La replica entra poi nel merito del tema etico sollevato dall’opposizione: “Non possono esistere doppi standard morali” afferma Catini, che ricorda come in passato – proprio esponenti dell’allora maggioranza ora all’opposizione, avrebbero usato espressioni offensive come “pezzente” o “capra”, e persino frasi come “siete dei ratti”, oltre a momenti di forte tensione sfociati in risse nelle commissioni consiliari — episodi riportati anche dagli organi di stampa locali.

 

 

“Oggi quella stessa parte politica prova a riscrivere la realtà, tentando di apparire come vittima” prosegue Catini, che invita infine a riportare il dialogo entro i canoni di correttezza e rispetto, che dovrebbero caratterizzare ogni ruolo istituzionale.

 

 

In un clima politico sempre più teso, entrambe le parti richiamano alla necessità di un confronto rispettoso: un obiettivo condiviso che, al di là delle accuse incrociate, resta essenziale per la credibilità delle istituzioni e per la comunità di Fiumicino.

 

 

 

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