
I taxi di Roma possono lavorare in entrambi i Comuni mentre i taxi di Fiumicino no
Il consigliere regionale Santori ha chiesto un intervento della Regione in merito alla difformità delle tariffe dei taxi tra Roma e Fiumicino. Il consigliere ha lamentato il fatto che i tassisti di Fiumicino avessero tariffe più alte e la possibilità di fare turni di 24 ore a fronte delle 7 ore dei tassisti romani.
“Bene ha fatto l’assessore alla Mobilità della Regione Lazio Michele Civita, che rispondendo all’interrogazione ha ricordato come questa fosse una materia esclusivamente di competenza dei Comuni – ha dichiarato l’Assessore alle Attività Produttive Anna Maria Anselmi – la Regione può semmai auspicare un accordo tra le Amministrazioni cittadine ma la situazione non viene regolata attraverso leggi regionali”.
“Occorre, in ogni caso – afferma Anselmi – ricordare ciò che ho più volte spiegato: abbiamo pochissime licenze di taxi che, tra l’altro, possono operare esclusivamente sul territorio di Fiumicino. L’applicazione di una tariffa più alta per andare a Roma avviene per il semplice motivo che il tassista di Fiumicino arrivando a Roma lascia il cliente ma non può prenderne altri per portarli a Fiumicino. Mentre il tassista romano può andare e tornare ‘carico’, quello di Fiumicino no”.
“Dato che ne avevamo la possibilità si è scelto poi – spiega l’Assessore – di fare una turnazione h24 perché il territorio è vasto e le licenze solo 34. Piuttosto sarebbero altre le riflessioni da fare. Ovvero che i taxi di Roma sono posizionati proprio agli arrivi dell’aeroporto di Fiumicino. Che i taxi di Roma hanno la possibilità di allontanarsi dagli arrivi entro mezz’ora e riprendere il proprio posto, quelli di Fiumicino no. Che i taxi di Roma possono andare e tornare a lavorare in entrambi i Comuni mentre i nostri no. Su tutto questo ci sarebbe la possibilità di un’ampia e doverosa riflessione”.






