
Convegno a Fiumicino, gli amministratori uniti sulle opportunità della nuova provincia
All’Hilton Rome Airport di Fiumicino si è acceso il dibattito sulla riforma costituzionale di Roma Capitale e sul futuro assetto delle province laziali. Un confronto molto partecipato, moderato dal giornalista Angelo Perfetti, che ha riunito amministratori, parlamentari e studiosi attorno a un tema destinato a incidere profondamente sulla geografia istituzionale del territorio.
Ad aprire i lavori è stato il Sindaco di Fiumicino, Mario Baccini, seguito dagli interventi del Presidente della G.A.R.I., Enrico Michetti, e dell’On. Alessandro Battilocchio. Presenti anche i Sindaci di Santa Marinella Pietro Tidei, Ladispoli Alessandro Grando e Allumiere Luigi Landi, chiamati a misurarsi sulle opportunità legate alla possibile nascita della nuova Provincia “Porta d’Italia”.
Un tema che, al di là delle appartenenze politiche, ha raccolto valutazioni convergenti: per molti amministratori, la nuova provincia rappresenterebbe uno strumento concreto per rafforzare autonomia, efficienza e sviluppo dei territori costieri e dell’entroterra.
Una riforma che ridisegna i poteri. Nel suo intervento, Baccini ha sottolineato: “La riforma su Roma Capitale è uno dei passaggi chiave per la modernizzazione del Paese. La nuova cornice costituzionale – ha spiegato – garantirebbe stabilità decisionale alla Capitale e, al tempo stesso, aprirebbe uno spazio di riorganizzazione profonda dell’area metropolitana. Il rischio di un’asimmetria crescente tra una Roma forte e un hinterland debole può trasformarsi in un’opportunità, se si scelgono modelli policentrici che valorizzino i territori”.
Un progetto trasversale. Il Sindaco di Ladispoli, Alessandro Grando, ha parlato di un progetto “trasversale e condiviso”, nato dal dialogo tra amministrazioni anche politicamente distanti: “Porta d’Italia riconosce un’identità che già esiste. Non intendiamo contrapporci a Roma, ma dimostrare di saper valorizzare il nostro territorio”.
Dello stesso avviso il Sindaco di Santa Marinella, Pietro Tidei, che ha ricordato la lunga storia del progetto: “Già nel 1971 a Civitavecchia nacque un comitato per la provincia. Oggi quella spinta torna attuale. Ma serve un passaggio politico fondamentale: calendarizzare l’iniziativa“.
Basta decisioni romanocentriche. A chiedere una svolta è stato anche il Sindaco di Allumiere, Luigi Landi, che ha parlato della necessità di superare una gestione troppo centrata sulla Capitale: “Molti processi non hanno avuto la giusta attenzione perché Roma ha comprensibili priorità diverse. I nostri territori meritano maggiore cura e strumenti più snelli. È una sfida istituzionale, ma soprattutto culturale”.
Nuovi margini di autonomia. Sul piano tecnico, Enrico Michetti ha illustrato gli effetti della riforma sugli articoli 114, 117 e 118 della Costituzione, con l’attribuzione a Roma di poteri legislativi in 11 materie oggi regionali: “È una trasformazione che avvicina la Capitale a una Regione a statuto ordinario. La scelta di concentrare competenze e risorse nei soli 11 municipi creerà però una vasta area esterna libera di definire un proprio modello amministrativo.
Possiamo diventare la capitale logistica del Paese. Per Massimiliano Grasso, consigliere di Civitavecchia, la nuova provincia sarebbe un’occasione irripetibile: “Con Fiumicino, che ospita il più grande aeroporto d’Europa, e Civitavecchia, settimo porto crocieristico al mondo, possiamo diventare la capitale logistica d’Italia. È il momento di guardare avanti e costruire sviluppo, lavoro e ricchezza per le nostre comunità”.






