
Calicchio: “Invito tutti i cittadini a votare perchè senza i voti la democrazia resta muta e cieca”
Domenica prossima il Pd si confronterà con le primarie, chiamando alle urne i cittadini per la scelta del nuovo segretario. Leggendo sui vari social network abbiamo notato un notevole interesse per questo appuntamento del 30 aprile, da parte dell’esponente Pd e assessore comunale, Paolo Calicchio, a cui abbiamo voluto porre alcune domande.
Sul suo social network lei chiede a tutti i cittadini di partecipare a questa dimostrazione di apertura di un partito che deve cambiare, cosa intende per cambiare? “Invito i cittadini a guardare l’esempio della Francia. Dove con un nuovo partito e con un nuovo leader si può riaccendere la speranza della democrazia – ha detto Calicchio – senza i voti la democrazia è muta e cieca. Per me chiunque venga votato va bene, anche se io seguirò Emiliano, l’outsider del Pd, per dare una speranza in piu al Partito Democratico, alla città e al Paese”.
Quindi lei propone il candidato Michele Emiliano, ci può spiegare il motivo? “Credo che Emiliano, più degli altri, sia per la sua storia che per la sue esperienza di amministratore (Sindaco di Bari e Presidente della Regione Puglia), sappia interpretare meglio e con maggior empatia i bisogni legati alle realtà locali – ha affermato Calicchio – faccio l’esempio sul sociale perchè è il settore di cui mi occupo. La mozione di Emiliano rimette al centro i diritti degli ultimi, dei più bisognosi, prevedendo una riforma organica del welfare che va nella direzione delll’equità, del contrasto alla povertà e all’esclusione sociale che sono temi fondamentali per il nostro territorio, dove ogni anno si allunga la fila di persone in cerca di un sostegno economico da parte del Comune. Il punto da cui ripartire è sicuramene quello del lavoro, attraverso le leve della decontribuzione strutturale, riforma dell’IVA, un rilancio della politica industriale all’insegna di equità, ma attraverso la reintroduzione dell’art. 18 per evitare i licenziamenti ingiusti. Infine c’è il dato politico: il Partito Democratico nasce per attuare i principi della Costituzione, erede della Restistenza, del movimento operaio, dello Statuto dei Lavoratori. Un’ identità che oggi appare smarrita e che invece dobbiamo avere la forza di recuperare, invertendo la rotta. In questo, non può che essere Emiliano il candidato più adatto, fosse solo per il fatto che non avrebbe imbarazzi a correggere quelle riforme fatte in fretta, a colpi di slide, e che, per molti aspetti, si sono rivelate sbagliate”.
Se questo è il suo pensiero, cosa può dire ai cittadini, come stimolo, per non far perdere l’appuntamento del prossimo 30 aprile? “Domenica è un appuntamento importante per il partito ma non solo, perchè le primarie sono aperte. Ed è importante esprimersi, perchè la personalità che andrà a guidare il Pd è un fatto che riguarda tutti. Serve un Pd capace di influenzare le scelte del Governo, di qualunque colore esso sia, che dialoghi con tutti, anche con i cosiddetti ‘poteri forti’, ma che non perda mai di vista l’obiettivo ultimo della sua azione, che è il bene comune. Puntroppo, in questi ultimi anni, in molte occasioni abbiamo dato prova di essere il partito dell’establishment, delle banche, degli interessi privati e questo non è ammissibile per un partito che si chiama democratico. Domenica – conclude Calicchio – abbiamo la possibilità di cambiare le cose, invertire la tendenza per recuperare campo a sinistra”.






