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L’accusa di Zaccai: “Ormai la politica gestisce la sanità”

Il presidente del Movimento nazionale Italia garantista e Andreoli, consigliere PdL di Novi di Modena, replicano seccamente alle provocazioni della sigla sindacale, del centrosinistra locale e di Anaao-Assomed

“Purtroppo questo dimostra che la politica gestisce la sanità pubblica a scapito della professionalità degli operatori ma compiremo tutte le azioni necessarie, grazie al prezioso aiuto della magistratura, affinché chi ha sbagliato paghi”, dichiarano in una nota congiunta annunciando un sit-in di protesta per sabato 10 settembre davanti all’ospedale di Carpi.
A due settimane dalla morte di Mario Andreoli, il 79enne deceduto in circostanze tutt’ora da chiarire presso l’ospedale Ramazzini di Carpi, in provincia di Modena, non si placano le polemiche su quello che sembrerebbe essere a tutti gli effetti un caso di malasanità. Negligenza, incapacità, terapie inadeguate avrebbero infatti provocato il decesso per carenza di proteine e di albumina dell’anziano, sofferente per un’insufficienza renale. Si tratterebbe dell’ennesima morte verificatasi nel nosocomio carpigiano che attualmente sta vivendo un lento quanto inesorabile declino. A peggiorare la situazione la strumentalizzazione dell’intera tragica vicenda da parte della Cgil e del Partito democratico locale.
Scarsa professionalità e poche risorse finanziarie ed umane hanno nel frattempo prodotto un evidente depotenziamento della struttura che fino a pochi anni fa rappresentava il fiore all’occhiello della sanità locale soprattutto per i reparti di rianimazione e urologia. A questa già drammatica situazione si aggiungerebbe l’estrema politicizzazione della sanità modenese, come dimostrano gli attacchi della sigla sindacale e del centrosinistra dopo le denunce dei familiari del signor Andreoli e di Pier Paolo Zaccai, presidente del Movimento nazionale Italia garantista. Il Movimento, che ha sede a Roma ma è attivo su tutto il territorio nazionale, si batte per garantire che siano tutelati e difesi i diritti di tutti i cittadini al di là del credo politico e religioso, senza fare alcuna distinzione di sesso, età e classe sociale.
Per protestare contro la politicizzazione della sanità, denunciando le gravi responsabilità penali di chi vi opera, è stato così organizzato un sit-in di protesta che si svolgerà sabato 10   settembre davanti all’ospedale di Carpi.
“E’ un caso di malasanità conclamato”,  denuncia il presidente Zaccai, intervenuto sulla vicenda dopo aver raccolto l’appello di Tania Andreoli, nipote dell’anziano, nonché consigliera del Popolo della libertà di Novi di Modena. “L’intervento della Cgil e del Pd a difesa della struttura sanitaria dimostra che la politica gestisce la sanità e l’azione della sinistra democratica dimostra tristemente che non esiste più una sinistra storica che difenda i diritti dell’uomo”, puntualizza il presidente Zaccai.
Sul decesso del signor Andreoli, morto nella notte tra il 15 ed il 16 agosto poco dopo essere giunto al pronto soccorso del Ramazzini, il presidente Zaccai e la consigliera PdL, benché straziata per la morte dello zio, hanno coraggiosamente voluto denunciare la drammatica  situazione in atto attirandosi così gli attacchi della Cgil, di Anaao-Assomed e del Pd modenesi.
“In merito alla polemica della Cgil sul Ramazzini di Carpi”,  dichiarano il presidente Zaccai e Andreoli in una nota congiunta, “meraviglia che la stessa non provenga dalle istituzioni né si comprende a quale titolo la Cgil replichi a mezzo stampa in difesa dell’Azienda ospedaliera di Carpi. E’ forse l’intera Azienda Asl di Carpi rappresentata esclusivamente da Cgil ed Anaao-Assomed?”, domandano.
La consigliera del centrodestra, premettendo di “non aver rivolto accuse a nessuno” e di “non essere intenzionata  a colpire tutta la categoria dei medici operanti nel nosocomio carpigiano dove”, chiarisce, “per fortuna qualche medico d’eccellenza c’è ancora””, è decisa a portare nelle opportune sedi istituzionali “le inconfutabili prove di una negligenza degna di una struttura medioevale dove proprio i sindacati, da sempre schierati con il sistema, risultano pertanto non imparziali”.
Secondo il presidente Zaccai e la consigliera Andreoli, la vigilanza in atto sulla qualità del Sistema sanitario provinciale non sarebbe sufficiente e dovrebbero spendersi energie preziose  non in inutili Protocolli pre-confezionati dalla Regione Emilia Romagna, a livello verticistico, bensì nella riqualificazione del personale sanitario, premiando il merito, e nell’umanizzazione del servizio prestato.
“Purtroppo l’entrata della politica nella sanità”, accusa il presidente Zaccai: “determina l’impiego di risorse umane prive di adeguata professionalità che, soltanto perché appartenenti al sistema, trovano collocazione. Non è così che dovrebbe funzionare una società che si autodefinisce democratica”.
Andreoli risponde poi alle provocazioni del Pd locale. “Forse il Pd e la stessa Cgil farebbero meglio ad entrare nel merito del grave caso di malasanità che è costato la vita al mio congiunto e a visitare le corsie ospedaliere, verificando  la reale efficienza di un pronto soccorso che deve far fronte ad un bacino d’utenza di circa 130 mila abitanti”, dichiara la consigliera invitandoli anche “a prendere visione delle cartelle cliniche, oltre che a verificare l’ utilizzo improprio di potenti allucinogeni e terapie o superate o non congrue rispetto alle patologie diagnosticate”. E’ di questi giorni il caso di un paziente diabetico ricoverato in Medicina I cui è stata somministrata una terapia errata: l’uomo è entrato in coma diabetico con la glicemia a 500. “Anche questa è fantasia?”, chiede la consigliera PdL.
Il presidente Zaccai si rivolge infine a Cgil e Pd: “Questo è solo l’inizio: saranno effettuate tutte le azioni necessarie affinché chi ha sbagliato paghi, ovviamente con l’ausilio prezioso della magistratura. E’ assolutamente necessario che la politica esca dalla sanità”, sottolinea il presidente del Movimento Italia garantista, “come invece adesso risulta dalla presenza di molti dirigenti e di molti ospedali che portano un’etichetta politica”.

 

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