
D’Intino: “I pescatori sportivi muovono in Italia ogni anno un indotto stimato intorno ai 3 miliardi di Euro”
“E’ fresca di pochi giorni la notizia che in autunno inizieranno i lavori per la realizzazione della darsena pescherecci del porto commerciale di Fiumicino, che interesserà la foce del canale navigabile lato nord. A questo va aggiunto che, con l’acquisto da parte di Royal Caribbean dell’area del vecchio faro, sorgerà anche il nuovo porto turistico. Fino qui siamo d’accordo anche perché la crescita economica del nostro paese non può prescindere da questo” lo dichiara il capogruppo in consiglio comunale di Italexit Vincenzo D’Intino.
“In tutto questo – prosegue – è stato tralasciato un particolare, che particolare non è, mi riferisco ai pescatori sportivi che 365 giorni l’anno affollano le due foci, e creano un indotto economico non indifferente per il territorio. La pesca sportiva è un settore che viene troppo spesso dimenticato, in Italia ci sono oltre 2,5 milioni di pescatori e 1500 punti vendita che muovono ogni anno un indotto stimato intorno ai 3 miliardi di Euro“.
“L’impatto sul sistema economico è importante – sottolinea D’Intino – e paragonabile, per dare un’idea, a quello dei cicloamatori. Oltre all’aspetto economico c’è anche un aspetto sociale, perché la pesca è considerato uno sport rilassante e distensivo, dopo due anni di reclusione per colpa della pandemia è senza dubbio una valvole di sfogo per i molti appassionati”.
“La realizzazione di queste due grandi opere andrà a limitare di molto la possibilità di praticare questo sport in quei luoghi, considerando che sul nostro territorio ci sono diverse attività del settore terziario che sopravvivono grazie all’indotto dei pescatori sportivi, chiediamo agli enti competenti di prevedere all’interno dei due porti, così come avviene altrove, delle banchine e delle aree dove si possa svolgere al meglio questo tipo di attività” conclude il capogruppo in consiglio comunale di Italexit Vincenzo D’Intino.






