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Difendiamo il lavoro italiano

2Punto11:”Inaccettabile che Alitalia affidi a compagnie estere le tratte nazionali”


“Quello al quale abbiamo assistito lo scorso 2 febbraio è un fatto gravissimo – ha dichiarato l’Associazione 2Punto11 – la tragedia annunciata (non è il primo caso per la compagnia Carpatair) oltre a rappresentare un’esperienza drammatica per personale di compagnia e passeggeri, riapre il dibattito su alcuni degli argomenti di più cocente attualità nell’ambito del mondo del lavoro: quello della sicurezza e quello della tutela del posto”.
 
“Il fatto – proseguono – fa seguito ad un’altra tragedia verificatasi qualche mese fa all’interno dello scalo aeroportuale e anche per questo non si possono più tollerare le condizioni nelle quali sono costretti a lavorare gli operatori di scalo. Turni massacranti, macchinari al limite della rottamazione, personale sottodimensionato per le esigenze operative, aziende che investono zero in sicurezza e manutenzione questo è il mondo che ogni mattina attende l’operaio in aeroporto. E questo è esattamente il mondo opposto a quello che auspichiamo per tutti i lavoratori italiani”.
 
“Tale situazione si acuisce quando le aziende nazionali, con un atteggiamento che non esitiamo a definire criminale, trasferiscono oltre confine le linee di produzione o le strutture di erogazione servizi – ribadisce l’Associazione – la delocalizzazione rappresenta, infatti, il peccato originale per molte aziende italiane le quali preferiscono investire all’estero piuttosto che sul territorio nazionale tradendo di fatto il proprio ruolo di garanti dell’equilibrio economico e sociale”.

“Alitalia, malgrado abbia ampiamente beneficiato dei finanziamenti pubblici, non fa eccezione – sostengono – appaltare a basso costo il servizio alla compagnia rumena Carpatair ha avuto come unico risultato quello di far risparmiare l’azienda a discapito dei lavoratori e della garanzia della sicurezza in volo. Questo episodio rappresenta l’ennesimo esempio del fallimento dell’accordo del 2008 con CAI, accordo che fino a questo momento ha garantito esclusivamente i profitti dei potentati economici che reggono Alitalia. I nostri figli subiscono cassa integrazione, mobilità, precariato e poi vedono volare piloti e assistenti rumeni su aerei buoni solo per il macero. Il lavoro c’è, lasciamolo in Italia. Basta delocalizzazioni”.
 
 

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