Gli attuali assessori che hanno rappresentato fino a oggi il Pdl hanno rimesso le deleghe nelle mani del Sindaco
“A oggi non ci sono i presupposti che garantirebbero al partito di maggioranza relativo in consiglio, ovvero al Pdl, i margini per riacquisire il ruolo guida della città nelle scelte fondamentali che l’amministrazione dovrà affrontare in questi ultimi due anni di governo. Viste le mutate condizione economico sociali e la necessità di dare risposte ai cittadini sulle linee del programma sottoscritto con gli elettori abbiamo proposto al sindaco Canapini di modificare sostanzialmente l’attuale apparato amministrativo, riorganizzando gli uffici rendendoli più funzionali alle necessità dei cittadini, riequilibrando il rapporto tra la politica (gruppi consiliari) e l’apparato tecnico del comune. Abbiamo poi posto come punto fermo la necessità che alla giunta sia dato il ruolo di garante dell’attuazione del programmi di fine mandato che tenga conto di punti per noi ormai imprescindibili senza ricevere al contrario una disponibilità. Temi come sviluppo aeroportuale, la definizione di un piano infrastrutturale consono alle attuali necessità, la questione rifiuti, e un piano di rilancio commerciale, culturale e sociale per Fiumicino, presuppongono una radicale rimodulazione della giunta e dell’apparato tecnico del comune, garantendo una adeguata rappresentanza in giunta che sia lo specchio delle scelte fatte dai cittadini nelle urne e che eviti il rischio di una gestione troppo personalistica della cosa pubblica.
Nonostante i numerosi incontri e la disponibilità a ricercare soluzioni dell’attuale gruppo consiliare del Pdl con il sindaco Mario Canapini e gli altri gruppi della maggioranza, siamo costretti a rilevare che non è al momento possibile trovare un soluzione politica.
Il senso di responsabilità ci impone comunque di non prolungare oltre lo stallo dell’attività amministrativa, per cui garantiremo nelle prossime ore il riavvio delle attività del consiglio e delle commissioni, valutando quotidianamente la posizione che dovremo assumere sempre e solo nell’interesse esclusivo della città”.
Lettera firmata da: Massimiliano Graux, Marco Fantauzzi, Salvatore Miele, Ferdinando Romani, Paolo Marino, Claudio Paolini, William De Vecchis, Roberto Sabelli, Anacleto Buggini, Anselmo Tomaino, Mauro Gonnelli, Claudio Sabbatini.