
“Proposte come queste dovrebbero essere portate avanti da più parti, non solo dal Comune di Fiumicino”
“E’ di due giorni fa la notizia che l’Ue ha autorizzato un finanziamento del governo francese ad Air France pari a 4 miliardi di euro, mentre la situazione di Alitalia sta precipitando“. Lo dichiara il capogruppo del Pd in consiglio comunale Stefano Calcaterra a margine della seduta straordinaria di oggi.
“E’ vero che la motivazione è che la crisi di Alitalia è precedente alla pandemia – spiega Calcaterra – ma un’azienda che ha bisogno di 4 miliardi di finanziamenti dallo Stato si può definire sana? Abbiamo dei dubbi”.
“La proposta portata in consiglio dall’amministrazione è una proposta utile non solo per la città, ma per il Paese e per l’azienda – prosegue Calcaterra – e noi l’appoggiamo. Momenti e proposte come queste dovrebbero essere portate avanti da più parti, non solo dal Comune di Fiumicino”.
“Il progetto di 3 miliardi di euro di Ita, che il governo precedente aveva scelto, rappresentava per la prima volta una scelta di campo precisa – ribadisce – non più una compagnia privata, ma una compagnia pubblica, che torni ad essere la compagnia di bandiera, che torni ad essere uno dei simboli più importanti al mondo. Ora chiediamo a Draghi: che fine hanno fatto quei 3 miliardi? Lo vogliamo sapere noi, le lavoratrici e i lavoratori che non ce la fanno più”.
“Siamo in un momento difficile, lo sappiamo – sottolinea Calcaterra – viviamo una pandemia che ci porta 500 morti al giorno e che sta producendo una crisi mai vista dal dopoguerra ad oggi. Per questo l’attenzione deve essere maggiore. Il governo del paese deve avere lo stesso coraggio che ha avuto superando le regole del bilancio europeo, quelle dello Sure e del Recovery fund. C’erano le stesse regole che vietavano quei finanziamenti che ora sono sul piatto. Anche su quello l’Europa disse no, all’inizio. Serve quel coraggio, perché questa azienda non può essere distrutta“.
“Ogni volta che ci siamo affidati a ‘capitani coraggiosi’ – aggiunge il capogruppo – questi hanno prodotto buchi di bilancio, licenziamenti e arei a terra. Il progetto c’è e sta là, perché Draghi tracchegga invece di andare avanti con determinazione? Fiumicino non può rinunciare ad Alitalia, ma non può rinunciarci il Paese. E’ come se dicessimo che l’Ilva può chiudere e che rinunciamo al mercato dell’acciaio che abbiamo dominato per decenni. Il problema c’è e va risolto per andare avanti, non per chiudere”.
“Non possiamo aspettare luglio. Se aspettiamo altro tempo l’azienda è finita. Ci sarà la cassa integrazione, poi la Naspi e poi basta. Se non c’è una battaglia vera, sotto le stanze del governo, non se ne esce. Chiediamo coraggio al governo, se si vuole che l’azienda venga risanata e torni ai fasti di decenni fa. Siamo contrari a tutti i licenziamenti e sappiamo che se ce ne saranno in Alitalia, a pioggia arriveranno a tutto l’indotto e non possiamo permettercelo. Anche per questo – conclude Calcaterra – il Pd sarà presente a tutte le manifestazioni che ci saranno da oggi in poi“.






