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Aeroporto, Rosati (Psi): “Fiumicino terra di conquista, torna lo spettro della quarta pista”

“La realizzazione dell’opera comporterebbe l’esproprio di numerose abitazioni private e terreni agricoli”

 

“Nel corso dell’inaugurazione del nuovo Terminal T3 dell’Aeroporto di Fiumicino, avvenuta nei giorni scorsi, è riapparso, per bocca del Ministro Salvini, lo spettro della quarta pista. Le dichiarazioni sono state agghiaccianti ‘bloccare lo sviluppo del Leonardo Da Vinci’ è stato definito come una scelta che nessuno si può permettere e l’ampliamento è stato definito inevitabile” lo dichiara Carlo Rosati, Segretario del Partito Socialista Italiano di Fiumicino.

 

“Si sono sentite dunque nuovamente le solite frasi retoriche e altisonanti alle quali – sottolinea – la destra ci ha abituato, che ovviamente non tengono conto della realtà delle cose e della vita delle persone. A prescindere dalla inutilità della costruzione di questa quarta pista di volo, facilmente dimostrabile, la questione è infatti sostanzialmente sociale ed ambientale”.

 

“La realizzazione dell’opera – rimarca Rosati – comporterebbe l’esproprio di numerose abitazioni private e terreni agricoli, con centinaia di abitanti costretti a lasciare la propria abitazione, vivendo così uno dei traumi peggiori che la vita possa riservare a una persona. A questo orrore si aggiungerebbe la perdita di terreni tradizionalmente destinati all’agricoltura e un danno ambientale di dimensioni gigantesche legato alla perdita di ettari di parco e alla devastazione dell’eco sistema”.

 

“L’impressione è che la tendenza a considerare il nostro territorio alla stregua di una terra di conquista sia notevolmente aumentata negli ultimi mesi e spiace molto – afferma – constatare sia il disprezzo di fondo verso la vita quotidiana delle persone che il disinteresse verso un sistema ambientale che, come detto anche in occasione delle discussioni sul porto crocieristico, dovrebbe essere tutelato e valorizzato e non disprezzato e distrutto”.

 

“Non possiamo che essere fermamente contrari a ogni forma di ampliamento del Leonardo Da Vinci – ribadisce l’esponente politico – e, parallelamente alla nostra posizione sul porto, affermiamo e ribadiamo sempre più fortemente che il primo interesse di una amministrazione, locale o nazionale che sia, debba essere il bene della comunità delle persone nella vita quotidiana e la salvaguardia dell’ambiente che ci ospita”.

 

“Fiumicino è e deve continuare ad essere, qualcosa di più che uno scalo aereo o un porto di giganti del mare: la nostra natura chiede di essere rivalutata e non distrutta, Noi cittadini chiediamo, anzi pretendiamo, di essere rispettati nelle nostre vite di ogni giorno” conclude Carlo Rosati

 

 

 

 

 

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