
Le Associazioni Gruppo Insieme, Autonomia e Libertà e La Rondine al lavoro per creare nuovi spazi di aggregazione
“Crediamo che i problemi dei giovani a Fiumicino, come in tutto il territorio regionale, vadano posti al primo punto nell’agenda delle istituzioni e delle forze politiche e sociali. Se la politica, in un momento così duro, non si occupa dei giovani e del loro futuro fallisce miseramente la sua missione e verrà presto o tardi travolta! In occasione del Bilancio Comunale mi batterò affiché in Consiglio vengano stanziati i fondi necessari per il Piano Giovani che ancora stenta a decollare” afferma Marco Gaudiello, appena ventisei anni e neo consigliere comunale di Fiumicino eletto nella Lista Civica Montino.
Sono due gli obiettivi che le associazioni Gruppo Insieme, Autonomia e Libertà e La Rondine hanno individuato per un’azione concreta sul territorio: Lavoro e creazione di luoghi di aggregazione protetti.
“Quello che impressiona è il totale disorientamento delle giovani generazioni, che non hanno famiglie agiate alle spalle, nella scelta dei settori lavorativi più richiesti dai mercati che danno validi sbocchi occupazionali. Pochi sanno orientarsi sui percorsi formativi più efficaci e convenienti da seguire e spesso, nonostante la buona volontà, finiscono nel binario morto della disoccupazione cronica.” afferma Andrea Fatale membro della Young Professional in Foreingn Policy di Roma
“Abbiamo presentato alla Regione Lazio un progetto innovativo – ribadisce Fabrizio Marchese – che prevede la creazione di un Centro di Orientamento Territoriale alla formazione e al lavoro. Sono disponibili a collaborare con noi a titolo gratuito docenti universitari, manager di importanti aziende internazionali, formatori ed insegnanti per orientare i diplomati e i laureandi alla scelta migliore per affrontare il futuro. E’ impensabile sprecare un’occasione simile!”
“Fiumicino la sera è un deserto, non vi sono luoghi di aggregazione sicuri” – commenta Sara Giuntoli – ed i giovani sono costretti ad andare ad Ostia o a Roma aumentando i rischi relativi alla loro sicurezza. E’ venuto il momento di creare spazi, magari autogestiti da cooperative di giovani che si occupino anche di avviare valide proposte culturali e sociali.”






