
La risposta delle associazioni non si è fatta attendere
Il 16 maggio il Ministero dell’Ambiente ha riaperto i termini per le osservazioni del pubblico nella procedura di Valutazione di Impatto Ambientale relativa al progetto del Porto Crocieristico di Fiumicino. Questa volta il Comune abdica al suo ruolo di ente proponente, cosa gravissima, e lascia scrivere senza mettere neanche un timbro, alla Fiumicino Waterfront.
La risposta delle associazioni non si è fatta attendere: nuovamente numerose le osservazioni presentate che evidenziano le forzature sulla procedura di VIA, le incongruenze sulla nuova documentazione (Tavoli del Porto) ma anche sull’assurdità di mantenere le agevolazioni procedurali delle opere per il Giubileo.
È stato nuovamente descritto l’impatto sull’ecosistema marino e sulla gestione dei sedimenti (Scienza Radicata) che, tra le varie criticità, considera irrealistiche le stime del tasso di insabbiamento dei fondali che necessiteranno di continui interventi di dragaggio. Sottovalutato l’impatto sulla Zona Speciale di Conservazione, l’area protetta posta alle spalle del Faro (ANBA APS, Tucci).
Negativo l’impatto sui beni culturali del territorio a causa del turismo di massa e delle opere di collegamento necessarie (Comitato SAIFO, Mengoni, Mignucci).
Non sono mancati i rilievi sulla salute pubblica per effetto dell’inquinamento. Secondo Cittadinanza Attiva che ritiene inosservato il principio di precauzione (art. 191 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione europea) e invoca il parere del Ministero della Salute. L’Unione Inquilini mette in evidenza le conseguenze negative del turismo di massa che pone la necessità di una valutazione di impatto sociale e l’impatto sui nuclei abitativi di Passo della Sentinella e case popolari posti nelle vicinanze delle navi ormeggiate con le loro emissioni nocive.
Permangono i due imponenti edifici che occupano una superfice equivalente a 8 campi di calcio ed occultano la visuale verso il mare. Strutture, sostiene l’associazione Carteinregola, in aperto contrasto con le norme nazionali e regionali poste a tutela del paesaggio che, non a caso, non vengono mai citate dalla Fiumicino Waterfront.
Italia Nostra Litorale Romano critica l’impatto del porto e delle grandi navi sul paesaggio costiero. Gravi le carenze della viabilità locale e la mancanza di collegamenti ferroviari che sarebbe necessario, secondo l’Osservatorio Regionale sui Trasporti, anteporre, ma che, come rileva anche l’associazione Fuoripista con il contributo del prof. Filippi, docente alla Sapienza, non sembrano realizzabili in tempi utili, visto che il fondo per le linee ferroviarie metropolitane è stato azzerato per finanziare il ponte sullo stretto.
Il prof. Pietro Spirito, invece, torna a sottolineare l’incompatibilità di un porto crocieristico privato con la normativa portuale (L. 84/94). Ampiamente deprecato l’abbattimento dei Bilancioni e la loro ricostruzione in “stile scandinavo”, per fini commerciali peraltro, e la conseguente cancellazione della socialità (ARCI Roma) che in questi anni ha difeso le strutture storico-identitarie dall’abbandono e dai tentativi di demolizione (Collettivo No Porto) che lo stesso Ministero della Cultura prescrive di preservare.
Molto puntuali le osservazioni dei consiglieri Di Genesio Pagliuca, Petrillo e Bonanni mentre, ancora una volta, le controdeduzioni della Fiumicino Waterfront risultano incomplete e prive di sostanza.
Se non fosse ancora chiaro non ci facciamo spaventare dalle forzature sulle procedure in corso e invitiamo i cittadini ad unirsi a noi nelle prossime iniziative e manifestazioni popolari che saranno presto annunciate.
Lettera inviata da: Comitato Tavoli del Porto
Invia la tua lettera a: info@fiumicino-online.it