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Il mistero delle banchine

“Prima si potevano usare adesso il Sig. Satta dice di no?”


Dopo aver letto gli articoli su Fiumicino Online, vorrei ringraziare infinitamente il Sig. Satta che ci ha illuminato, nonché informato a noi tutti cittadini di Fiumicino, della vera regola riguardo l’uso delle banchine, che io personalmente abitante da trentuno anni a Fiumicino non conoscevo.
Nonché prima dell’inizio dei lavori ci si passeggiava.
Detto questo, chiedo: sé le banchine non sono addette al passeggio, ma riservate esclusivamente agli operatori portuali, a cosa è servito dunque spendere tutti questi soldi pubblici, che escono dalle tasche dei cittadini (ormai tasche sempre più asciutte). Quando invece si potevano spendere molti meno soldi, alzando muri simili a quello dell’ex Berlino, per prevenire questi famosissimi rischi di esondazione di cui in questi ultimi tempi, se ne parla tanto.
Inoltre, mi chiedo ancora, sé le banchine non dovessero essere per la passeggiata, perché solo dopo le polemiche, ad un tratto è nato un marciapiede malfatto somigliante ad una discesa per disabili: senza nemmeno un’ombra di protezione che lo separi dalla pericolosa strada.
E’ vero sì che il tempo di Peppone e Don Camillo è finito, ma è vero anche che i cittadini da quel tempo sono culturalmente cresciuti.
Quindi proprio a queste battute spero che i cittadini se ne ricordino alle prossime elezioni elettorali.
 
Lettera inviata da: Fortura Guiscardi, Presidente del comitato Insieme per la Gente
 
 
 
 

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