Questa mattina, nel cimitero di Via Portuense, la cerimonia per la sua commemorazione
di Fernanda De Nitto
Si è tenuta questa mattina, presso il cimitero monumentale di Via Portuense, la cerimonia di commemorazione di Giovan Battista Grassi, noto medico e zoologo italiano deceduto a Roma il 4 maggio del 1925.
La cerimonia, promossa annualmente dalla Pro Loco di Fiumicino, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, ha previsto la deposizione di un omaggio floreale presso la tomba di Grassi alla presenza, in rappresentanza del Sindaco Mario Baccini, del consigliere comunale Mario Balletta, accompagnato dagli Assessori Federica Poggio e Stefano Costa, e dalla consigliera Patrizia Fata.
A partecipare all’evento commemorativo, anche una classe della scuola media dell’Istituto Comprensivo Giovan Battista Grassi del Parco Leonardo, ad omaggio dell’illustre personaggio che ha scelto proprio Fiumicino come luogo della sua sepoltura, e le rappresentanze delle forze dell’ordine del territorio, l’Arma dei Carabinieri, la Polizia di Stato, l’Aeronautica Militare, la Polizia Locale e l’Associazione Nazionale Carabinieri sezione di Fiumicino.
La figura dello scienziato Giovan Battista Grassi, emerge tra i protagonisti nel panorama della zoologia tra il XIX e XX secolo, principalmente a motivo di quelle sue celebri ricerche, elaborate da un collegio di studiosi, che portarono all’identificazione precisa del vettore della malaria umana. Per tale ragione il medico è particolarmente legato alla storia di Fiumicino, proprio per aver avviato la profilassi antimalarica in tutta la campagna romana, salvando dalla malattia molti contadini che nei primi del ‘900 lavorano e vivevano con le proprie famiglie nel territorio.
Grassi proseguì i suoi studi anche dopo la prima Guerra Mondiale, quando la malaria tornò a farsi sentire. Fondò nel 1918 l’Osservatorio della Malaria, proprio in quello che conosciamo come “Palazzo Grassi”, lungo la via Torre Clementina, dove proseguì i suoi studi fino alla morte.
Da anni la Pro Loco di Fiumicino, in particolare il Presidente Giuseppe Larango e i numerosi volontari dell’Associazione, si occupano della conservazione e cura della tomba dello scienziato, rinnovando ogni anno l’omaggio a un uomo di vastissima cultura, instancabile medico con una inesauribile passione per la ricerca.
