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I soliti costruttori

“Inizia il lamento tormento degli addetti ai lavori”

L’assemblea dei costruttori che si è svolta a Roma, ha dato inizio al lamento-tormento degli addetti ai lavori
La presenza di tutte le istituzioni del lazio, lascia intendere quale sia la vera preoccupazione di talune corporazioni che continua ad essere la più amata dai gestori del territorio.
Abbiamo assistito ad una partecipazione in massa di politici, sindaci e altri che ci augureremmo constatare qualora si discutesse di lavoro e occupazione per tutti i
lavoratori e per tutti i settori.
Tra le tante cose dette, si è cercato di trovare il colpevole della crisi che investe il settore e cosi lo si è individuato nel “Patto di stabilità”.
La normalità contabile che il patto esige da tutti i paesi è la pretesa che questi abbiano i conti in regola. Avere i conti in regola significa avere un deficit pubblico al 3% del Pil e un debito pubblico sotto il 60% del Pil.
Il nostro paese ha un deficit pubblico a -4,6% del pil e un debito pubblico al
120% rispetto al pil.
Questo significa che con questa matematica, non è possibile rivedere e ripensare alle logiche e alle funzioni dello stesso patto!
Se poi qualcuno auspica di superare i vincoli del patto stesso, dovrebbe spiegarci in che modo e non inveire solamente contro discipline sociali che hanno il merito di preservare il nostro patrimonio architettonico e culturale.
 
Lettera inviata da: Alfonso Perrella (Op.Ind.)
 
 
 

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