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Fiumicino, Provincia SI – Provincia NO

Il Consiglio comunale ha dato parere favorevole mentre la sinistra con viva sorpresa ha votato contro


Il Consiglio Comunale di Fiumicino nella seduta del 9 Aprile scorso ha approvato la proposta di delibera riguardante la costituenda nuova provincia “Porta d’Italia” con una larga maggioranza, 15 voti a favore ed 8 contrari (i partiti della sinistra).
 
A differenza delle forze politiche della maggioranza i cui principali rappresentanti hanno espresso, con vari comunicati e dichiarazioni, il positivo assenso all’iniziativa che consentirebbe un importante passo avanti alla completa autonomia del nostro territorio, le forze politiche della sinistra con varie e “speciose” motivazioni si sono dichiarate contrarie adducendo tra l’altro la scarsa trasparenza all’iniziativa, il mancato rispetto della legge, l’aumento di spesa pubblica.
 
Esponenti della maggioranza, cito il consigliere Prete,  hanno ribadito che l’iniziativa è stata ampiamente pubblicizzata con incontri pubblici aperti in varie località del comune e che sono stati espletati tutti i necessari passaggi nel pieno rispetto della normativa vigente.
 
In merito mi preme precisare che è stato anche pubblicato un “prezioso” e completo vademecum di oltre 100 pagine che ben illustra l’iniziativa dove, tra l’altro, ho potuto verificare che ben 40 province italiane hanno una popolazione inferiore ai 300.000 abitanti e che la Provincia di Roma, tra le più grandi d’Italia, ha la maggiore popolazione (ben 4.227.059 abitanti) e ben 121 comuni che di fatto creano una notevole criticità di gestione amministrativa.
 
Ritengo che tale pubblicazione non sia stata ben letta delle forze politiche di sinistra che hanno annunciato, tra l’altro, una pubblica assemblea di cittadini che sarà tenuta a giorni Fregene con la presenza di un “folto” numero di esponenti politici, naturalmente della sinistra, in cui esprimeranno tutto il loro dissenso.
 
Sempre nella citata pubblicazione viene evidenziato che in questi ultimi decenni sono state istituite numerose nuove province tra le quali cito Pordenone, Isernia, Oristano, Monza e Brianza, Fermo, Barletta-Andria-Trani, Lodi, Vibo Valentia, Crotone, Biella, Verbano-Cusio-Ossola, Sud Sardegna, Prato.
 
Non riesco ancora a comprendere come sia stato possibile alla sinistra di modificare completamente il loro atteggiamento al decentramento amministrativo che per decenni ha rappresentato un loro utile e forte campo di “battaglia”.
 
Ricordo la passione e l’impegno mostrato per lungo tempo, negli anni ’60, dai partiti della sinistra storica PCI e PSI per la istituzione delle Regioni (istituite solo nel 1970) che pur essendo state previste nella Costituzione (entrata in vigore nel 1948), non erano mai state attuate dai governi democristiani, che si erano  dimostrati restii e riluttanti, ritenendo che la loro istituzione avrebbe aumentato la spesa pubblica e quindi un incremento di tassazione, come si è verificato, oltre naturalmente una perdita di potere delle istituzione centrali.
 
Non può inoltre essere dimenticato anche l’impegno profuso, agli inizi degli anni ’70, per la istituzione del decentramento amministrativo nei grandi comuni e, per quanto riguarda Fiumicino, la grande e lunga battaglia per la istituzione del Comune che iniziata ai primi degli anni ottanta si è conclusa nel 1992.
 
Sono infine del parere che illustri personaggi storici della sinistra di Fiumicino, che si sono sempre battuti per il decentramento amministrativo, tra quali cito i compianti Giuseppe Catalani, Igino Zolesi, Gianfranco Bozzetto non avrebbero certamente avversato l’iniziativa di istituire una nuova provincia.
 
Lettera inviata da: Carlo Giovanni Michieletto
Invia la tua lettera a: info@fiumicino-online.it 
 
 
 
 

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