Comitato Rifiuti Zero Fiumicino
Lettera aperta al presidente Zingaretti ed all’Assessore Civita
Pian dell’Olmo, Quadro Alto, Riano, Corcolle, Osteriaccia, Pizzo del Prete, Testa di Cane, Monti dell’Ortaccio, Monte Carnevale, Falcognana, Cupinoro, Muratella. Basta, fermatevi. E’ da maggio 2011 che assistiamo a quello che abbiamo subito definito il “discaricabarile” di rifiuti e di responsabilità.
Ogni volta che viene indicato il nome di un sito cresce nei cittadini di quella comunità la consapevolezza che i rifiuti non sono il problema di qualcuno ma il problema di tutti e che se oggi, alla fine del 2013, ancora si cercano buche vuol dire che quel poco che le amministrazioni, tutte, hanno fatto è stato fatto male.
L’unico vero modesto ma significativo risultato raggiunto è la chiusura, dopo trent’anni, dei cancelli di Malagrotta all’ingresso di buona parte dei rifiuti di Roma, Città del Vaticano, Fiumicino e Ciampino.
A distanza di quasi tre anni la situazione d’emergenza decretata il 22 luglio 2011 è notevolmente peggiorata: la raccolta differenziata a Roma resta ampiamente al di sotto del limite minimo del 65% alla data del 31.12.2012 previsto dalla legge e la prevenzione dei rifiuti non ha ancora trovato una definizione normativa che imponga limiti anche temporali per il raggiungimento di obiettivi minimi. I problemi sono tutti lì irrisolti e rimarranno tali se non si cerca la soluzione a monte del ciclo dei rifiuti, che rischiano di trasformarsi in una questione di ordine pubblico anziché essere affrontati con la responsabilità necessaria per garantire un servizio degno di una società civile.
Quello di cui si ha necessità non è l’ennesima buca, ma un nuovo e diverso Piano Rifiuti che definisca le linee di un ciclo dei rifiuti che partendo dalla prevenzione conduca il Lazio concretamente verso Rifiuti Zero, un ciclo naturale che preveda il recupero della materia e non la sua trasformazione energetica.
Senza questo nuovo Piano qualsiasi scelta, da Pizzo del Prete a Cupinoro, da Riano a Falcognana, è destinata solo a creare nuovi e più gravi problemi ambientali e sociali, i cittadini non molleranno un centimetro di territorio, oramai è evidente: il “discaricabarile” va fermato, non devono essere scelte e utilizzate nuove buche, grandi o piccole che siano.
Nessun luogo scelto al di fuori di un progetto è idoneo, non lo erano i siti indicati da Polverini come non lo sono quelli indicati in queste ultime settimane e che sembrano fermarsi a Cupinoro. Nessun luogo e nessuna comunità merita di doversi ammalare e morire di “monnezza”.
Con l’intento di contribuire alla soluzione del problema, sempre tenendo al centro la difesa della salute e dell’ambiente, esponiamo di seguito quello che noi, Comitato Rifiuti Zero Fiumicino, vorremmo vedere scritto nel nuovo Piano Regionale Rifiuti
- introduzione dell’obbligo per ciascuna amministrazione di raggiungere entro una data certa una % significativa di riduzione a monte dei rifiuti;
- commissariamento delle amministrazioni che non raggiungano il suddetto obiettivo;
- netta separazione fra rifiuti ed energia, considerare i primi quale fonte energetica vanifica il reale percorso verso rifiuti zero;
- blocco del rilascio di nuove autorizzazioni per impianti di incenerimento e cancellazione di quelle esistenti
- dismissione degli impianti di incenerimento già in funzione entro qualche anno (considerato che già esiste una risoluzione dell’UE che ne prevede la chiusura al 2020);
- blocco della riattivazione di impianti di incenerimento al momento spenti;
- estensione obbligatoria della raccolta differenziata spinta in tutti i comuni;
- rispetto delle normative relative agli obiettivi previsti per la raccolta differenziata;
- realizzazione di impianti di trattamento rifiuti (secchi ed umidi) volti al recupero di materia
- moratoria per tutte le procedure relative alla realizzazione di impianti di digestione anaerobica;
- obbligo di recupero della frazione organica mediante impianti di compostaggio aerobico;
- percorsi amministrativi che incentivino ed agevolino la realizzazione di centri di recupero, riuso e riparazione;
- dismissione degli impianti biogas/forsu entro una data stabilita e comunque nel medio periodo
- divieto a realizzare impianti di trattamento rifiuti in aree sottoposte a vincoli di varia natura (parchi, zps, sic, sin, riserve, ecc.);
- rispetto del principio di prossimità per trattamento e smaltimento rifiuti.
- Tempi e fondi certi per la bonifica dei siti inquinati (ad es. malagrotta, colle ferro, guidonia, roncigliano).
Noi crediamo e chiediamo che il nuovo piano rifiuti che la Regione Lazio deve realizzare nasca presto e bene.
Presto poiché i Cittadini sono sfiniti da anni ed anni di lotte, ma sempre determinati ed impegnati a difendere i territori, e quindi è necessario che entro quest’anno il piano venga presentato, discusso, partecipato, e nel caso emendato.
Bene perché se vogliamo pacificare, almeno sul fronte dei rifiuti, questa Regione, è necessario che inceneritori, biogas, impianti di produzione di CDR siano banditi traguardando nel medio periodo la chiusura di quelli esistenti, la bonifica dei territori, e le discariche siano veramente residuali, contengano quella minima parte di rifiuto inertizzato che ancora non si riesce a riutilizzare, avendo fatto i passi possibili a monte per ridurli al massimo.
Lettera inviata da: Carla Petrianni, Presidente del Comitato Rifiuti Zero Fiumicino
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