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Vittime delle foibe, Severini: “Un dovere ricordare per non ricadere nell’abisso”

“La difesa dei valori e delle radici della democrazia passa proprio da questo tipo di iniziative”

 

 

 

Tra il 1943 e il 1945 oltre 9mila italiani furono massacrati e gettati, senza pietà, nelle foibe dalle milizie del generale Tito. Una pulizia etnica che colpì altri 300mila nostri connazionali, cacciati dalle loro case con la forza.

 

 

Ricordare per evitare di ricadere in quell’abisso. Accendere un faro su questo eccidio è un dovere per ogni amministrazione – sono le parole di Roberto Severini, Presidente Consiglio Comunale Città di Fiumicino – Ed era nostro dovere morale farlo creando un luogo di pensiero e di memoria”.

 

“Oggi – prosegue – grazie all’intitolazione dell’ultimo tratto del Molo nord, alla fine di via Torre Clementina, ai martiri delle foibe, agli esuli di Fiume, della Dalmazia e dell’Istria e a Norma Cossetto, diamo seguito a un impegno che tutti noi avevamo preso il giorno stesso del nostro insediamento. Perché la difesa dei valori e delle radici della democrazia passa proprio da questo tipo di iniziative”.

 

“Sono particolarmente fiero che questo percorso sia iniziato a seguito di un atto, presentato dal gruppo di Fratelli d’Italia, che da Presidente del Consiglio ho sposato e portato in Consiglio Comunale a dimostrazione del ruolo centrale che riveste oggi l’Aula consiliare e quel il dibattito politico che per noi continua a essere prioritario. Un ringraziamento va al sindaco Baccini e a tutti coloro che hanno dato il loro contributo fattivo. Fiumicino, ancora una volta, si dimostra città della tolleranza contro ogni forma di odio e violenza” conclude Roberto Severini

 

 

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