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Scompare Anna Gallina Zevi, pioniera della tutela archeologica del litorale romano

Dal 1986 al 2006 alla guida della Soprintendenza di Ostia, fu tra le prime a riconoscere l’unità Ostia–Portus e a inserirne la tutela nei piani urbanistici di Roma e Fiumicino

 

di Dario Nottola

 

 

Il Parco archeologico di Ostia antica esprime cordoglio per la scomparsa dell’archeologa Anna Gallina Zevi. Dal 1986 al 2006 rivestì la carica di Soprintendente della Soprintendenza archeologica di Ostia.

 

 

“Si è spenta ieri, all’età di 86 anni, l’archeologa Anna Gallina Zevi – sottolinea il Parco Archeologico – Riassumere la sua figura ed il suo operato ad Ostia e non solo non è semplice, né renderà giustizia all’importanza del suo agire. Donna di cultura nel senso più elevato del termine, ha sempre interpretato appieno e con forte senso di responsabilità il ruolo di dirigente del Ministero dei Beni Culturali, operando e sostenendo importanti attività nell’ambito della ricerca, tutela territoriale, del restauro e della conservazione, della valorizzazione del patrimonio. Per quel che riguarda in particolare l’attività di tutela, la sua pervicacia fu tale da far inserire l’archeologia nei piani regolatori di Fiumicino e di Roma in un’epoca in cui la sensibilità a questo tema era ancora molto embrionale se non assente in molta parte d’Italia. E soprattutto, Anna riuscì col suo impegno costante e quotidiano a far crescere ulteriormente Ostia sul piano scientifico, trasformandola in un vero centro di ricerche e studi, di interesse e di notorietà, grazie all’apertura a Scuole e Istituti stranieri”.

 

“Ancora occorre parlare della visione, che oggi è assodata, ma non così 40 anni fa – viene aggiunto – di considerare Ostia-Portus (Fiumicino) un sistema economico, territoriale, sociale e strategico durante l’età imperiale. In quest’ottica si inserisce il suo impegno dapprima nell’esproprio di quella che oggi è l’Area archeologica dei porti di Claudio e di Traiano, a Fiumicino, e il successivo restauro dei monumenti, nonché la sistemazione dei percorsi in vista dell’apertura al pubblico; anche gli scavi, già avviati da Ida Baldassarre nella Necropoli di Porto all’Isola Sacra rivestirono un’importanza capitale in quest’ottica, non solo per il progredire della conoscenza scientifica, ma anche in vista dell’apertura al pubblico”.

 

 

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